«Pusher se la squagliano sfruttando i cantieri»

De Padova: «Situazione insostenibile dopo le 24»

Loro sono stati tra i primi a chiedere un presidio fisso nell’area di corso Como. E ora che il vicesindaco De Corato sembra dare loro ragione, i commercianti esultano. «Siamo contenti che la politica accolga le nostre richieste - dice Marco De Padova, presidente degli Esercizi pubblici associati di corso Como -. L’emergenza qui è reale».
Più che nel viale della movida, la necessità di avere stabilmente le forze dell’ordine a tutelare la propria incolumità è sentita particolarmente nelle vie limitrofe. «Tutti sanno che gli spacciatori stanno in viale Pasubio, in via Bonnet o in via Maroncelli. Sbucano dopo l’una, quando le ronde di polizia e carabinieri sono meno frequenti e i locali cominciano a chiudere», spiega De Padova. Che racconta quanto siano organizzate le bande di pusher africani. «Hanno vedette in viale Crispi e nella piazzetta in fondo a viale Pasubio. Nascondono la droga un po’ ovunque e quando arriva la polizia fanno perdere le loro tracce sfruttando i cantieri aperti nella zona».
Difficile dunque anche per agenti e militari cogliere sul fatto i delinquenti. «La tattica più fruttuosa è quella di infiltrarsi in borghese e fingersi clienti.

I recenti arresti sono stati compiuti proprio così», continua De Padova. Qualche risultato però è stato raggiunto. «Fino a un anno fa - conclude - la situazione era già insostenibile all’ora dell’aperitivo. Adesso fino a mezzanotte si sta quasi tranquilli».

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