«Questione di efficienza e giustizia Se vince il sì sarà un affare per tutti»

L'assessore leghista: «Poteri alle Regioni e lo Stato risparmia»

Massimo Garavaglia, assessore all'Economia, può spiegare su cosa voteranno il 22 ottobre?

«In una parola per avere il rispetto che meritano. Più autonomia, più risorse per ridurre le tasse e avere più risorse per le infrastrutture».

Per l'opposizione è un referendum inutile. Sbaglia?

«Sbaglia di grosso, anche la Brexit era un referendum ed è finita come è finita. Il voto dei cittadini e fondamentale. Gli amici del Pd sostengono che basti chiedere autonomia e il governo la darà. Il presidente Maroni aveva avuto rassicurazioni anche da Renzi ma il risultato è zero, nonostante richieste ufficiali, emendamenti ufficiali, non solo per costi standard in sanità».

Ci spieghi meglio. Per esempio?

«Ci si lamenta dei fondo per i trasporti. Questi fondi arrivano in base a km e passeggeri fermi al 2010, quando se si facesse l'adeguamento arriverebbero 400 milioni in più. Non solo non viene fatto: il governo ci ha tagliato 70 milioni. Altro esempio. Gli amici del Pd dicono che basta chiedere competenze? Sul trasporto e l'assistenza di portatori di handicap vengono dati 75 milioni quando il costo è 130-140, quindi metà delle risorse».

Nei piani della Regione, qual è l'ammontare delle risorse che dovrebbero essere trattenute in Lombardia?

«Il presidente dice metà del residuo fiscale, cioè 23 miliardi. In costituzione si dice che i cittadini sono tutti uguali. Se fossimo uguali agli emiliani avremmo 16 miliardi in più. Oggi siamo i più fessi d'Italia».

I lombardi pagheranno meno tasse? Quali sono i margini?

«I margini, se abbiamo autonomia, sono enormi, noi non vogliamo aumentare la spesa improduttiva».

Come immaginate il nuovo sistema tributario lombardo?

«È da rivedere tutto il sistema dei finanziamenti agli enti locali, con una compartecipazione più che con la finanza derivata. Per regione e comuni. Quando hai leve fiscali le usi con attenzione cercando di abbassare le imposte. L'unica tassa nostra la abbiamo ridotta del 10% per chi fa la domiciliazione».

Ma la Lombardia si disinteresserà del resto del Paese?

«Sono diversi temi. Uno di equità, non si capisce perché dobbiamo pagare più degli altri. In Lombardia lo Stato spede circa 2.300 pro capite, la media nazionale sono circa 3.600.

Più cose fai fare alla Regione più risparmi, con servizi migliori. Lo Stato ha convenienza a farci fare più cose possibile. Mentre a livello nazionale gli investimenti si riducono del 5% noi gli raddoppiamo, +100%. Quindi meno tasse, più investimenti, è un affare per tutti».

AlGia

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