«Qui il terrorismo scarseggia occupatevi anche delle truffe»

«Qui il terrorismo scarseggia occupatevi anche delle truffe»

Cambia Milano e cambia la Procura: ma non senza scossoni. Il riassestameto degli uffici dei pm, per adeguare il loro lavoro alle evoluzioni della realtà cittadina, sta agitando le acque nel palazzaccio di corso di Porta Vittoria. L’assemblea di tutti i pubblici ministeri, convocata dal procuratore Edmondo Bruti Liberati per il pomeriggio di giovedì scorso, si è svolta in un clima tutto sommato sereno. Ma il newdeal voluto da Bruti comunque dovrà fare i conti con qualche brontolio.
La parte cruciale della riorganizzazione ruota intorno a un dato di fatto: a Milano il terrorismo non esiste più. Dopo un decennio in cui le indagini sul ritorno delle Brigate Rosse e dei loro imitatori si sono accavallate alle inchieste sulla jihad islamica, oggi è calma piatta. Certo, dagli investigatori nelle forze di polizia continuano ad arrivare segnali che invitano a non abbassare la guardia. Ma la sostanza è che nell’ultimo anno non risulta un solo arrestato per episodi di terrorismo. E allora tenere un intero gruppo di magistrati ad occuparsi in esclusiva di questo versante di inchieste è - secondo Bruti Liberati - un lusso eccessivo.
Quindi al Quarto dipartimento, che finora si occupava solo di «terrorismo ed eversione», verranno date anche altre inchieste: quelle per truffa e appropriazione indebita, che finora venivano sparpagliate tra tutti i pm. Un lavoraccio: solo per appropriazione indebita si aprono centinaia di inchieste all’anno, perché le società di leasing denunciano i clienti che non pagano le rate ma si tengono le auto.
Certo, tra occuparsi di terrorismo e di rate insolute c’è una bella differenza. Da qui parte dei mugugni. Ma non c’erano altri dipartimenti disposti a prendersi questa rogna: in particolare il pool reati finanziari, che sarebbe forse il più affine, ha fatto sapere attraverso il suo capo Francesco Greco di essere già sovraccarico di lavoro. Così al Quarto dipartimento dovranno fare buon viso a cattivo gioco. Oltretutto si tratta dell’unico pool in questo momento senza un procuratore aggiunto alla sua guida (Armando Spataro è tornato semplice pm e il suo successore Maurizio Romanelli non è ancora in carica) e questo può avere contribuito a ridurre il suo peso specifico.
Novità anche nella struttura degli altri pool. Un tema «caldo» come quello dei reati ambientali (inquinamento, smaltimenti abusivi eccetera) cambia i suoi pubblici ministeri di riferimento: dal Sesto dipartimento, guidato dall’aggiunto Nicola Cerrato, passa al Secondo dipartimento, specializzato in reati contro la pubblica amministrazione e coordinato da Alfredo Robledo. É una decisione basata ufficialmente sulla affinità (il pool di Robledo si occupa anche di reati edilizi) ma che in qualche modo modifica il tipo di approccio che Bruti Liberati vuole riservare a questo tipo di reati.
Resta limitata alle sue materie tradizionali la competenza del Terzo dipartimento (reati sessuali e contro la famiglia) guidato dall’aggiunto Pietro Forno, e così pure il pool Antimafia di Ilda Boccassini, che peraltro è l’unico settore specializzato previsto per legge, su cui il procuratore capo non può granchè intervenire.

Ma qui una mutazione di fatto è già in corso da tre anni, da quando la Boccassini ne ha preso la guida e ha dettato la linea: dello spaccio di droga non ci occupiamo più, il nostro avversario è il grande crimine organizzato. Linea, va detto, che ha prodotto risultati importanti. Ma lasciando non chiarito chi debba ora occuparsi di dare la caccia ai trafficanti di piccolo calibro.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica