Rapinatori di banche? Una figura caduta ormai in disgrazia. Banconote macchiate ad hoc e quindi inutilizzabili, casse temporizzate che scoraggerebbero persino un santo, bottini finali che definire scarsi sarebbe sempre troppo benevolo (la parola giusta è «imbarazzanti»), sistemi di sicurezza manco fossimo a Fort Knox. I reati di questo genere infatti sono calati clamorosamente negli ultimi anni, con buona pace delle forze dell'ordine e delle assicurazioni. Eppure qualche coraggioso c'è sempre, qualche ardito disposto a compiere l'insano gesto dove il gioco non varrà mai più la candela ogni tanto si materializza addirittura insieme ad altri suoi simili. Per poi restare se non a bocca asciutta comunque con un magro compenso.
Ad esempio la banda di tre malviventi che ieri mattina, armati di coltellino, hanno commesso una rapina nella filiale Bpm (Banca popolare di Milano) di piazzale Accursio. E certamente non si aspettavano di doversi accontentare di appena 2mila euro e per di più in monetine.
Intorno alle 9 i rapinatori, con il volto coperto e armati di coltello sono entrati nell'istituto bancario. Dopo averli minacciati hanno chiuso tre dipendenti della banca in bagno e hanno cercato di prendere del denaro. Com'era prevedibile, però, l'agenzia della Bpm era dotata di quel sistema di sicurezza per il quale non è possibile aprire le casseforti, quindi hanno dovuto accontentarsi.
Sono così riusciti a portare via solo 2mila euro in contanti che si trovavano in un cassetto.
Non si trattava però di comode banconote di carta, bensì di moneta sonante. I rapinatori sono poi fuggiti e sono ancora ricercati dalla polizia. Sul posto sono arrivate infatti la Scientifica e la squadra mobile che si sta occupando del «colpaccio».
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