È stato fermato nella notte tra venerdì e ieri l'uomo che insieme a un complice avrebbe sparato a un benzinaio di Busto Arsizio durante una rapina, ferendolo gravemente. L'arrestato si chiama Maurizio Fattobene, è nato a Cantù nel Comasco 51 anni fa e ha diversi precedenti penali per lo stesso tipo di reato.
Il colpo è stato messo a segno intorno alle 19 di venerdì, non era ancora buio. La vittima, il 39enne Marco Lepri, stava rientrando a casa dopo il lavoro nel suo distributore di Benzina di via Sempione. Aveva con sé l'incasso della giornata, come faceva ogni sera dopo che in passato aveva già subito numerosi furti e rapine. Cinque episodi in cinque anni. È stato raggiunto da due persone a volto coperto a bordo di uno scooter mentre risaliva a piedi la rampa dei box del suo palazzo. I malviventi hanno sparato quattro colpi di pistola, tre sono andati a segno ferendo in modo molto grave la vittima. In particolare la pallottola che ha raggiunto Lepri all'addome ha causato una grossa emorragia. Sono accorsi i medici del 118, ma la prima a tamponare la ferita sanguinante è stata la moglie, anche lei medico. Nella notte il 39enne, che ha due figlie, è stato operato all'ospedale di Legnano. Rimane ricoverato in rianimazione ed è in prognosi riservata.
I due rapinatori sono subito fuggiti con il bottino. Sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Busto Arsizio e quelli della Squadra mobile di Varese. La polizia ha raccolto le testimonianze dei vicini che hanno sentito gli spari e ha fatto scattare le ricerche dei responsabili. Poche ore dopo il delitto la Mobile, sotto il coordinamento del pm di Busto Nadia Calcaterra, ha trovato Fattobene. Il 51enne ha alle spalle altre accuse per rapine ai danni di esercizi commerciali e benzinai. La polizia ora cerca il secondo rapinatore. «Davvero encomiabile - afferma il sottosegretario all'Interno Stefano Candiani, che ha dato per primo la notizia dell'arresto - il lavoro svolto dalle forze di polizia per contrastare questi gravissimi crimini. Occorre ora mettere mano alla legislazione vigente perché soggetti così pericolosi non possano più mettere in pericolo la sicurezza e l'incolumità della cittadinanza». Candiani aggiunge che «ripristinare pene severe senza sconti per questi delinquenti è necessario per evitare che il lavoro delle forze di polizia e la credibilità delle istituzioni siano frustrati dalle troppo frequenti condizioni di sostanziale impunità».
Interviene anche Roberto Calderoli, vicepresidente leghista del Senato: «Inquieta scoprire che questo criminale aveva una sfilza di gravi precedenti. Ancora una volta un povero cittadino si trova a rischiare la vita per colpa di delinquenti pericolosi e recidivi che dovrebbero marcire dietro le sbarre e invece sono liberi sempre troppo presto. Per questi delinquenti recidivi c'è un solo rimedio, buttare via la chiave. Ma intanto preghiamo per il benzinaio ferito, perché possa riprendersi. E facciamoci una domanda: se avesse avuto una pistola il benzinaio prima di aprire il fuoco avrebbe dovuto aspettare che gli sparassero i malviventi?».
Infine l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato: «Non possiamo più permettere che indulti, sconti di pena, amnistie e lassismo di certa magistratura consentano a chi delinque di commettere nuovamente dei reati. Innanzitutto bisogna agire sulla recidiva prevedendo che alla terza condanna penale il reo perda tutti i benefici di legge e sconti per intero la sua pena senza possibilità di scarcerazione anticipata».CBas
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