Lombardia prima fra le regioni italiane, Milano in testa fra le provincie. Sono da record i numeri degli alunni stranieri nelle scuole secondo i dati contenuti nel 23° rapporto sulle migrazioni curato dall'Ismu e presentato ieri al centro congressi Cariplo in via Romagnosi.
La Lombardia si conferma regione da record per numero di alunni stranieri con quasi 204mila presenze, ed è seguita da Emilia Romagna e Veneto (oltre 90mila alunni stranieri), Lazio e Piemonte (oltre 70mila). A livello provinciale la graduatoria vede ancora la provincia di Milano al primo posto (80mila studenti stranieri), seguita dalla provincia di Roma (oltre 60mila), di Torino (quasi 38mila) e da un'altra provincia lombarda tradizionalmente interessata da massicci fenomeni migratori, Brescia, con oltre 32mila alunni stranieri. Se si considera l'incidenza, in classifica svettano le cittadine di Prato (23,2 ogni 100 alunni) e Piacenza (21,3), mentre gli 81.997 alunni stranieri dell'area metropolitana di Milano in termini relativi rappresentano il 14,7% del totale, mentre il 6,5% delle scuole contano oltre il 30% di alunni non italiani. Di questi 80mila alunni con cittadinanza non italiana a Milano, il 62,5% ormai sono nati in Italia. Ed è un dato, questo dei nati in Italia, che rileva quando si esaminano percorsi e scelte scolastiche degli alunni non italiani. Secondo i ricercatori della Fondazione iniziative e studi sulla multietnicità, persistono difficoltà e disparità nei risultati scolastici e nel ritardo, ma la crescita di questo gruppo dei «nati in Italia» si accompagna a una riduzione di ritardi e ripetenze, che restano rilevanti per i nati all'estero. In particolare il ritardo scolastico - che comprende coloro che sono stati inseriti in classi inferiori alla propria età e i ripetenti - si è molto ridotto nell'ultimo decennio, soprattutto nel primo ciclo obbligatorio di istruzione e rimane ancora su livelli molto elevati nelle scuole secondarie: oltre il 60% degli studenti stranieri sono in ritardo nelle secondarie di secondo grado e oltre il 35% in quelle di primo grado. La percentuale degli studenti in ritardo è tripla rispetto agli italiani alle superiori e cinque volte maggiore alle medie. Le rilevazioni Invalsi in italiano e matematica confermano un divario di punteggi, a scapito soprattutto degli alunni stranieri di prima generazione. Il rapporto Ismu, tuttavia, citando anche la sesta edizione dell'indagine internazionale Pisa Oecd, afferma che «la presenza di alunni stranieri nelle classi non sembra comportare peggioramenti nei risultati in generale» e «il divario al ribasso del punteggio degli alunni immigrati è quasi interamente spiegato da differenze di status socio-economici».
Quanto alla distribuzione, gli alunni stranieri
tradizionalmente si orientano verso gli istituti tecnici e professionali. A Milano il 42,3% si iscrive a istituti tecnici, il 33,4% a istituti professionali e quasi uno studente straniero su quattro (il 24,2%) si iscrive ai licei.
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