È record di assenze per i prof: raddoppiati i giorni di malattia

È record di assenze per i prof: raddoppiati i giorni di malattia

Donne, più giovani rispetto alle altre regioni e anche più severe. Insegnano volentieri anche se hanno classi più numerose, raramente chiedono il trasferimento. Ma sono più cagionevoli di salute. Tra i docenti lombardi di scuola media i giorni di assenza sono quasi raddoppiati rispetto a due anni fa. Erano mediamente 5,6 sono diventati 10,2 all'anno, sempre intesi come «lavorativi». È questo l'identikit degli insegnanti della Lombardia così come viene fotografato da primo rapporto sulla qualità della scuola nella regione consegnato ieri all'assessore all'Istruzione regionale Valentina Aprea e al direttore dell'Ufficio scolastico regionale Francesco De Sanctis. L'indagine è stata curata da Tuttoscuola, il mensile di riferimento del settore che ha già pubblicato nel 2007 e nel 2011 due rapporti ma a livello nazionale. Per la prima volta ora la lente di ingrandimento si allarga su ogni singolo Comune lombardo realizzando una classifica dei 68 comuni e misurando il livello di salute dell'istruzione. Risultato? Le scuole di Cassano Magnago in provincia di Varese risultano le migliori. Le peggiori a Como. Milano è al 18º posto. Come provincia invece la migliore è Lodi. Sono stati presi in considerazione 98 diversi parametri che valutano eccellenze e criticità del sistema lombardo. Dalla tecnologia ai servizi, dal rapporto alunni/insegnante alla dispersione scolastica il rapporto promuove la Lombardia che risulta sempre ai primi posti, con un punteggio generale medio di 591 punti contro i 577 della media nazionale. Solo Como si colloca al di sotto della media nazionale.
Le note dolenti lombarde riguardano il peggioramento delle condizioni di salute del corpo insegnante e ancora di più del personale Ata. Tra i docenti delle medie TuttoScuola ha registrato un incremento di assenze dell'82 per cento. Aumentati i giorni di malattia anche per le maestre di infanzia: 11,6 giorni di media contro i 7,1 di due anni prima (con un più 63 per cento). È quasi un'epidemia tra i professori delle superiori della provincia di Sondrio dove i giorni medi di malattia si sono impennati: quasi tre settimane all'anno a letto. Ovvero 13,1 giorni contro i 5,3 precedentemente registrati che tradotto in percentuale significa il 138% in più. Tutte giornate che vanno ovviamente a sommarsi ai mesi estivi di ferie, ai festivi, alla chiusura per elezioni. Ma pare vada ancora peggio tra i collaboratori scolastici, bidelli, personale amministrativo e tecnici di laboratorio che si sono assentati in media per 18,8 giorni lavorativi che s'impennano a 21,3 a Milano. Proprio nella «capitale del lavoro» il cosiddetto personale Ata è stato mediamente quasi un mese lavorativo a letto, malato. Una media decisamente superiore a quella nazionale che si assesta sui 16,9 giorni di assenza, un numero comunque molto elevato ma che indica comunque che l'assenteismo per malattia in Lombardia è stato superiore alla maggior parte delle Regioni italiane.
Quello che è peggiorato rispetto alla ricerche passate è anche il numero degli alunni per classe fatta eccezione per le scuole dell'infanzia. Classi più affollate ma con maggiore tecnologia e più servizi.

Risulta alta la percentuale di dispersione ma come è stato fatto notare anche perché soprattutto in Lombardia esistono alternative concrete di formazione professionale. «Dalla riflessione bisogna ora passare all'azione» ha promesso De Sanctis al quale ha fatto eco l'assessore Aprea: «Solo una maggiore consapevolezza può portare a programmare le priorità di intervento».

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