Al voto per le regionali il 10 e 11 febbraio? È più di una semplice possibilità nel momento in cui la presidente del Lazio, Renata Polverini, indica questa come data del voto. La palla è nelle mani del consiglio dei ministri, che deve decidere se far svolgere insieme al Lazio anche le elezioni regionali di Lombardia e Molise, oppure accorparle con le politiche in un election day atteso per marzo.
Il fronte che chiede il voto anticipato è nutrito, almeno in Lombardia. A guidarlo è il presidente della Regione, Roberto Formigoni (nella foto) insieme agli ex An, ma negli ultimi giorni si sono uniti anche gli esponenti del Pd lombardo e il candidato in pectore (ancora da verificare con le primarie), Umberto Ambrosoli. E anche Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, chiede che in Lombardia si voti lo stesso giorno che nel Lazio e in Molise.
Formigoni è convinto che le elezioni anticipate avvantaggino la candidatura di Gabriele Albertini. E osserva su Twitter: «Probabilmente le elezioni regionali in Lombardia saranno il 10 febbraio. Bene così, avevamo chiesto di andare al voto il prima possibile». A loro volta gli esponenti del centrosinistra pensano di poter approfittare di un trend positivo e di usare l'eventuale vittoria in Lombardia come trampolino per le politiche. E Ambrosoli torna a pigiare sull'acceleratore del voto: «In questi 17 anni abbiamo già perso troppo tempo». E ancora: «Non vedo motivi per allungare la provvisorietà». Non sembra che un eventuale anticipo del voto possa influire sulla decisione di candidarsi annunciata da Roberto Maroni. Il leghista Matteo Salvini dice che il suo partito è pronto al voto: «La data del voto in Lombardia? Per la Lega anche domani.
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