Regione, la data del voto diventa un giallo

Torna di attualità l'ipotesi dell'election day, un unico giorno di voto per le regionali e le politiche. Se ne è discusso ieri in consiglio dei ministri e anche se il governo non è arrivato ad alcuna decisione, non è escluso un rinvio del voto fino alla prossima primavera. Uno scenario che lascerebbe più tempo a Pdl e Lega per trovare un'intesa, che potrebbe valere sia per le regionali che per le politiche. Roberto Maroni ha spiegato che al consiglio federale di lunedì si potrà decidere se «tornare a fare un'alleanza o andare con un candidato che crei attorno a sé un sistema di coalizione di liste civiche». Roberto Formigoni e Ignazio La Russa invitano la Lega a convergere sulla candidatura di Gabriele Albertini, che sarebbe proposto da una lista civica e poi sostenuto «alla pari» da Pdl e Lega.
Nel centrosinistra lunedì prossimo sarà la direzione regionale del Pd e degli altri alleati a decidere se indire le primarie regionali. Ipotesi che sembra più difficile dopo la discesa in campo di Umberto Ambrosoli e dopo che lo stesso Pierluigi Bersani ha dato l'imprimatur alla sua candidatura.

Nel Pd monta la protesta. Pur pronti a convergere su Ambrosoli, i candidati in pectore Fabio Pizzul e Giuseppe Civati chiedono che Ambrosoli si sottoponga alle primarie. E Alessandra Kustermann non vuole ritirarsi: «Le regole sono sostanza».

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