Coronavirus

La Regione: i contagi crescono, in Fiera una terapia intensiva

È l'ipotesi a cui si pensa se non si riducono i ricoveri. L'assessore Gallera: "Presto disponibili altri 200 posti"

La Regione: i contagi crescono, in Fiera una terapia intensiva

Un reparto di terapia intensiva in un padiglione della fiera di Rho. È l'ipotesi estrema su cui sta lavorando la Regione: trasformare in luogo di cura uno dei simboli della Milano dedita agli affari e aperta al mondo, una Milano moderna e internazionale che era nata intorno a Expo e che ormai sembra un ricordo lontano, ora che tutto è cambiato.

La diffusione del contagio sembra non fermarsi e questa estrema possibilità è stata prefigurata ieri dall'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera. «La trasmissione (del virus, ndr) - ha detto nel corso di un'intervista in Rai - corre così veloce e i numeri di posti letto in terapia intensiva vengono occupati così velocemente che dobbiamo già studiare qualsiasi tipo di soluzione». «Finora il sistema sanitario lombardo ha fatto uno sforzo incredibile, recuperando già 223 nuovi posti di terapia intensiva e nei prossimi otto giorni ne recupereremo altri 200 - ha aggiunto Gallera - Ma se i numeri proseguono con questa intensità - ha aggiunto- stiamo pensando a soluzioni molto più strutturate. Per questo siamo già in contatto con la Protezione civile».

I contagi, dunque. I casi positivi ora sono 5.791, ma molti tamponi di ieri erano ancora da «processare» nel momento della conferenza stampa, a cui ha partecipato anche il presidente Attilio Fontana dopo il periodo di isolamento precauzionale. Lunedì i casi positivi erano 5.469, domenica 4.189, quattro giorni fa 3.420 e il giorno prima ancora 2.612. Rilevante, sempre più rilevante purtroppo, è il numero dei decessi, arrivato a 468 - il giorno prima erano 333 - e la Regione aggiunge che si tratta di «persone anziane con un quadro clinico già compromesso». L'87% dei deceduti aveva più di 75 anni, l'11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64 anni. I dimessi e trasferiti al domicilio sono arrivati a quota 896, mentre il giorno prima erano 646.

Drammatico il quadro negli ospedali: «Oggi abbiamo 644 posti nelle nostre terapie intensive disponibili per pazienti affetti da coronavirus - ha detto Gallera - Ai 723 che erano all'inizio ne abbiamo aggiunti 223, arrivando a 946. E nei prossimi giorni ne apriremo altri 150-200». «Da quando è iniziata l'emergenza - ha spiegato - le terapie intensive hanno gestito 778 pazienti e dimessi 103, i deceduti sono stati 80. Il 25% dei pazienti non è più in terapia intensiva e oggi stiamo cercando di far ruotare il più possibile i pazienti, individuando altre strutture che possano ospitare i pazienti meno gravi. Pensiamo a strutture alberghiere o a spazi più ampi come potrebbero essere quelli della fiera. E' anche al vaglio la possibilità di utilizzare per le cure intermedie le strutture socio sanitarie così da alleggerire i presìdi ospedalieri».

Sempre più forte e pressante l'appello a tenere e diffondere comportamenti virtuosi. «Vanno fermate le ascisse di crescita dei contagi - ha detto Gallera - e quindi rilanciamo invitando a osservare ancora più scrupolosamente le indicazioni.

I risultati li possiamo vedere nell'arco di 7/10 giorni, quindi con il presidente abbiamo condiviso la necessità di mettere in campo misure ancora più forti».

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