Vertici allargati in prefettura, sicurezza di vicinato, nuove regole per le polizie locali, militari impegnati nelle stazioni. Le prime iniziative sulla sicurezza stanno per essere varate. La violenza urbana pare fuori controllo, i treni sono teatro di scene da far west, la sicurezza, insomma, resta un'emergenza e al Pirellone lo sanno bene, anche perché ricevono continue richieste di incontri dalle aree più critiche, sopratutto di Milano.
«La situazione a Milano è quasi insostenibile» aveva detto il governatore Attilio Fontana una settimana fa, dopo l'ennesima giornata nera nelle strade del capoluogo. E adesso la Regione prova a mettere in campo una sua prima azione, con un pacchetto di iniziative che l'assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, vuole mantenere nell'ambito della collaborazione con le altre istituzioni. Al prefetto, autorità provinciale di pubblica sicurezza, dal Pirellone arriverà la richiesta di un maggior coinvolgimento. L'assessore Riccardo De Corato chiede che anche la Regione sia invitata a far parte del comitato per l'ordine e la sicurezza, l'organo ausiliario del prefetto che adesso si riunisce con la partecipazione del sindaco, del questore e dei comandanti delle forze dell'ordine.
«La Regione - spiega De Corato - in passato veniva invitata, come gesto di cortesia istituzionale. Ma non è solo questione di forme, è questione di utilità. Io non ho l'ambizione di partecipare per me - aggiunge - faccio solo presente che, come rapporti istituzionali, sarebbe utile questa partecipazione, per informare anche la Regione della attività che viene svolta, per coordinarsi, per collaborare meglio insomma. Se poi il prefetto ritiene che questa partecipazione non sia utile, è una decisione sua che io rispetto».
La Regione non ha compiti amministrativi diretti e specifici in materia di sicurezza, ma detene comunque un potere di iniziativa a cui non intende rinunciare. Così, De Corato evoca Aler, l'azienda regionale per l'edilizia residenziale che viene toccata molto da vicino da fenomeni di abusivismo e degrado, ma cita anche altre possibili azioni: la videosorveglianza per esempio, e la sicurezza di prossimità.
«Può essere utile - spiega - dare un aiuto ai Comuni, soprattutto i più piccoli, ma non soltanto quelli». Certamente, l'assessorato regionale vuole consolidare il discorso sulla sicurezza «di vicinato». «Intendiamo portare avanti - spiega De Corato - la sicurezza di prossimità e l'aiuto agli inquilini. Ci muoveremo in questa direzione, mettendo a punto un progetto per sostenere controlli di vicinato negli stabili Aler e nelle periferie».
Altro fronte di lavoro, quello con le Polizie locali. Si sta predisponendo un regolamento e presto ci sarà un incontro con i comandanti delle polizie locali lombarde: «Stabiliremo scadenze precise». A Milano, certo, la questione, è particolarmente difficile: «Siamo subissati dalle richieste di cittadini e comitati - spiega l'assessore - e la situazione di via Vittor Pisani e della stazione Centrale è emblematica. Ora anche i bengalesi sono scesi in piazza perché un loro connazionale è stato assassinato barbaramente, la situazione insomma è sotto gli occhi di tutti».
Le divise, per De Corato, restano una risposta: «La presenza di militari e polizia è un deterrente.
Se c'è un tale livello di violenze, se c'è in giro gente col machete, se anche un poliziotto viene pestato come è accaduto sul treno, allora un dispositivo di soldati e agenti è un deterrente utile, con armi e mimetiche, e anche necessario. Dal momento che abbiamo 70mila uomini professionali, invece di tenerli nelle caserme, possiamo impiegarli anche nelle stazioni e sui treni, come già operano nel metrò a Cadorna o a Loreto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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