È la prima seduta del nuovo consiglio regionale, che vedrà molti volti nuovi accanto a qualche riconferma. Dopo la burrascosa fine della scorsa legislatura, con Roberto Formigoni costretto alle dimissioni, adesso si ricomincia con il consigliere presidente della Regione Roberto Maroni. Grandissima l'attenzione sul Pirellone, come dimostra il numero di accrediti: i giornalisti, fotografi e operatori tv che hanno chiesto di poter assistere alla prima puntata del futuro della Regione Lombardia, sono più di cento fotografi e operatori televisivi. Moltissimi, se si pensa che nei momenti caldi della scorsa legislatura, si era arrivati a ottanta pass per scendere nell'aula e alla buvette regionale.
Si riparte dagli incarichi elettivi, per i quali serve un ampio accordo tra le diverse forze politiche. All'ordine del giorno della seduta di questa mattina c'è il voto del presidente del consiglio, seguito dal voto dei vicepresidenti e dei consiglieri segretari. Tutti insieme verranno a formare il nuovo ufficio di presidenza. C'è poi il voto per la giunta delle elezioni, che dovrà decidere i casi di incompatibilità degli eletti. Fuori dall'aula, ciascun gruppo elegge il proprio capogruppo. La Lega ha scelto Massimiliano Romeo, il Pd Alessandro Alfieri.
L'attesa di tutti è per la scelta di Raffaele Cattaneo quale presidente dell'aula. Ex assessore regionale alle Infrastrutture, di area Cl, Cattaneo è un nome di peso, gradito alla Lega e che al contempo potrà sottolineare la funzione politica del consiglio regionale. Come vicepresidenti del consiglio regionale si parla dell'esponente del Pd, Sara Valmaggi, e della Lega, Fabrizio Cecchetti (che nella scorsa legislatura era presidente del consiglio). Per i due consiglieri segretari si parlava di Eugenio Casalino (Lista Grillo) e, per il Pdl, di Fabrizio Sala o Alessandro Colucci.
La prima seduta d'aula è stata però preceduta da una vigilia difficile, con la richiesta della Lega di avere un avamposto in consiglio: il segretario generale oppure il consigliere segretario. Secondo il Carroccio, infatti, il segretario generale del consiglio sarebbe un ruolo di tutela e non fiduciario: nella scorsa legislatura, quando il presidente dell'aula era il leghista Fabrizio Cecchetti, il segretario generale era del Pdl.
Ma è qui che entra in gioco Mario Mantovani, vicepresidente della Regione e assessore alla Salute. Mantovani, come figura forte del Pdl, ha invitato il gruppo a decidere autonomamente sugli incarichi di aula. Ieri però si è verificata una situazione di impasse, che ha coinvolto anche i capigruppo. Se, come tutto lascia pensare, Cattaneo nominerà il suo segretario generale, nessun esponente del Pdl avrà l'incarico di consigliere segretario, che toccherà a un leghista.
Equilibrismi che hanno fatto saltare anche la quadratura degli accordi sull'incarico di capogruppo. Sembrava che dovesse prevalere un asse tra Fabrizio Sala e Mauro Parolini, ma l'attenzione leghista sul ruolo del consigliere segretario ha scompaginato gli accordi. E così tutto è tornato in bilico fino all'ultimo momento.
Alla fine il gruppo si è riunito in viale Monza per eleggere il capogruppo. Un vertice all'ora di cena, durato a lungo. Oggi il risultato arriverà alla prova dell'aula.
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