Regione, per il rimpasto servono i voti

Le elezioni europee del 25 maggio come «una sorta di primarie del centrodestra» per stabilire i reali rapporti di forza tra gli «alfaniani» di Ncd, chiede il capogruppo di Fi al Pirellone Claudio Pedrazzini e chi è rimasto fedele al ritorno al futuro di Silvio Berlusconi nella rifondazione di Forza Italia. Il problema è che, così come è successo per i ministri rimasti attaccati alle poltrone del governo, i colonnelli passati con Alfano sono in proporzione molti di più rispetto ai voti assegnati dai sondaggi a Ncd. E così se dieci consiglieri hanno dato vita al gruppo Fi, sono ben nove quelli che hanno traslocato. Diverse le proporzioni in giunta, dove cinque assessori sono rimasti berlusconiani a differenza del solo Mario Melazzini. Numeri su cui s'accende la disputa per il rimpasto, con il responsabile regionale di Ncd Alessandro Colucci che spinge per chiudere entro marzo, mentre Pedrazzini spiega che «se il risultato elettorale alle europee dovesse essere in linea con gli ultimi sondaggi, difficilmente gruppi come l'Ncd potrebbero permettersi di fare ancora la voce grossa in Regione e nel resto del Paese». Il capogruppo Ncd Mauro Parolini replica che «la richiesta nasce dall'evidente necessità di riequilibrare i numeri della maggioranza che sostiene Maroni». Il quale ha rimandato la resa dei conti a dopo gli Stati generali della Lombardia convocati per il 21 marzo. Con i suoi convinti che nessuno spostamento dovrebbe esserci tra gli assessori leghisti.
Nel frattempo a girare sono le ipotesi. Ormai scartata la candidatura alle europee del vice presidente Mario Mantovani, sembra che nemmeno quella dell'assessore Maurizio Del Tenno possa togliere le castagne dal fuoco a Roberto Maroni. Il quale potrebbe cavarsela aggiungendo un nuovo assessorato, magari all'Expo. Scelta forse non molto popolare, ma che pescando un nuovo assessore all'interno del consiglio e riducendo il budget alle altre segreterie, potrebbe non essere poi così dispendiosa. Ma le ipotesi potrebbero verificarsi entrambe, un posto ceduto da Fi a Ncd e anche un cambio interno, magari per far posto a Giulio Gallera che non nasconde le sue ambizioni da candidato sindaco o a Fabio Altitonante. E allora in ballo ci sono i nomi di Valentina Aprea e Alberto Cavalli. Più al sicuro Paola Bulbarelli che bene sta facendo avendo messo mano insieme a Maroni alla complicatissima riforma dell'Aler. Da tener presente anche le ormai ineludibili quote rosa, con Ncd che faticherebbe a trovare una donna da piazzare (forse Carolina Pellegrini) e preferirebbe un posto da uomo per cui a correre sono i ciellini Stefano Carugo e Luca Del Gobbo.

Meno probabile, ma per nulla da escludere, la candidatura dell'ex assessore Alessandro Colucci (area socialista) che però preferirebbe giocarsi il posto da coordinatore regionale al prossimo congresso di Ncd, partito in cui non è prevista la doppia poltrona.

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