Il caso Lombardia arriva ad Arcore. Questa mattina è previsto un vertice con Silvio Berlusconi, il coordinatore regionale, Mario Mantovani e in collegamento telefonico il segretario nazionale, Angelino Alfano. Si parlerà dei rapporti con la Lega, dei tempi per arrivare al voto e anche del futuro che il Pdl prevede per Roberto Formigoni. Nel pomeriggio, poi, i vertici del Pdl incontreranno il presidente della Regione, che durante un comizio a Varese ha parlato anche di se stesso e del proprio domani: «Un futuro in Parlamento potrebbe piacermi. Ma in questo momento i miei pensieri sono concentrati sulla Lombardia che voglio lasciare in ottime mani».
Formigoni sta lavorando insieme a Gabriele Albertini «per far in modo che una coalizione moderati possa vincere le elezioni in Regione Lombardia». E si dice convinto che l'ex sindaco, sostenuto da una maggioranza allargata di moderati, possa vincere le elezioni. Guarda alle future alleanze: «Mi auguro che la Lega possa unirsi a noi nel sostenere il candidato del Pdl alla Regione Lombardia».
Insomma, il presidente della Regione vorrebbe scegliere chi si candida a prendere il suo posto e avvia la campagna elettorale per colui che nei suoi auspici potrebbe diventare il successore. E Lupi e la Gelmini? Formigoni non ha dubbi: «Maurizio Lupi ha già dichiarato responsabilmente di non essere disponibile a candidarsi, così come ha fatto l'ex ministro Mariastella Gelmini, che ha detto di non essere disponibile».
In realtà le quotazioni di Maurizio Lupi nel Pdl sono in ascesa. Il vicepresidente della Camera proviene dallo stesso mondo di Cl da cui arriva Formigoni e potrebbe essere il candidato ideale per smontare un'eventuale lista civica guidata dal governatore. E Mariastella Gelmini rimane un'ipotesi in pista.
Il presunto candidato Gabriele Albertini si ritrova davanti ai giovani del Pdl che lo hanno invitato a parlare di politica alla Sormani. Albertini ricorda che il suo partito, di cui possiede la tessera 216, non gli ha rivolto alcun invito a candidarsi: «Non ho ricevuto alcuna richiesta dal Pdl, il partito non si è ancora pronunciato sulla mia candidatura in Lombardia. Ringrazio chi ha fatto il mio nome a titolo personale: La Russa, Gelmini, Galan, Frattini...». Marco Bestetti, responsabile della Giovane Italia milanese, si lancia in un endorsement: «Il movimento dei giovani milanesi vorrebbe tanto che il presidente della Regione fosse lei».
Guido Podestà è tra i relatori del convegno. «Senza la Lega la prossima convention del Pdl andiamo a farla a Lourdes» dice Podestà, che invita Albertini («ottimo candidato») a fare di conto: «Non possiamo regalare alla sinistra anche la Regione».
L'incontro è organizzato dai consiglieri Pietro Tatarella e Marco Osnato. Tra i presenti, il capogruppo del Pdl, Carlo Masseroli e il consigliere Alan Rizzi. Ma a notarsi di più sono gli assenti: il coordinatore regionale, Mario Mantovani, e cittadino, Giulio Gallera, l'ex ministro Ignazio La Russa. Previsti in calendario ma non arrivati alla Sormani a causa di altri impegni.
Rispetto ai giorni scorsi, Albertini è più pragamatico sui rapporti con la Lega. «Non credo bastino Pdl e Lega per vincere le elezioni.
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