Renzi contro la Lombardia Maroni: «È una ritorsione»

Il governo ricorre alla Consulta contro le nuove regole della Regione Il governatore reagisce: «Impugnano tutto, dalla sanità alla nutrie»

Renzi contro la Lombardia Maroni: «È una ritorsione»

(...) un intervento del governo era stato invocato anche dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, la cui giunta ha investito molto sul tema dei luoghi di culto, tanto da farne oggetto di un bando - molto discusso - che a parere del centrodestra sarebbe in conflitto proprio con le nuove norme regionali.

«La nostra è una legge urbanistica - sottolinea il primo firmatario, il capogruppo leghista Massimiliano Romeo - ed è stata già sottoposta a un attento esame». Anche il governatore, Roberto Maroni, è intervenuto per contestare la decisione del governo: «Renzi - ha detto - ormai impugna ogni legge di Regione Lombardia, che si tratti di moschee, di sanità o di nutrie. È solo ritorsione ma non ci intimidisce». Gli aspetti su cui si fonda l'impugnazione - lo spiega Palazzo Chigi - sono alcune disposizioni che «impongono agli enti rappresentanti di organizzazioni religiose una serie di stringenti obblighi e requisiti che incidono sull'esercizio in concreto del diritto fondamentale e inviolabile della libertà religiosa». Gli elementi contestati nei giorni scorsi erano vari: la previsione di uno speciale iter, il vaglio di una consulta, la possibilità di un referendum, e ancora i parcheggi, le distanze e i vincoli paesaggistici. Ma il governo oggi cita anche un profilo di ipotizzata «invasione nella competenza esclusiva dello Stato in materia di rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose». Un eventuale accoglimento del ricorso governativo, però - va detto - potrebbe inficiare solo singoli aspetti della legge. La sinistra da ieri esulta per l'iniziativa del governo. Ha iniziato a farlo il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri, seguito dai consiglieri del «Patto Civico» e dall'assessore milanese Pierfrancesco Majorino, che aveva attaccato con veemenza la Lega. Gli uomini del Carroccio, da parte loro, non si mostrano troppo preoccupati: «Lo sapevamo e ora faremo le nostre controdeduzioni - ha detto Romeo - la sinistra ha fatto di questa questione un caso politico. Sono islamofili - ha aggiunto - così non fanno gli interessi della gente ma dei centri islamici, non ragionano in termini di serietà e concretezza, ma da qui a dire che la Consulta boccerà la legge ce ne corre, è tutto da vedere».

Caso nel caso poi è quello di

Ncd. Il partito di Angelino Alfano a Roma sta nel governo che impugna la legge, e a Milano nella maggioranza che la approva, tanto che i dirigenti locali avevano chiesto ai loro ministri di opporsi all'impugnazione. Invano.

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