Restauri e nuove mostre Così Brera prepara Expo

I grandi dell'Arte povera dialogheranno con la Pinacoteca. Il direttore avverte il ministro «Stiamo ancora aspettando la vera riforma»

Restauri e nuove mostre Così Brera prepara Expo

Lungo i corridoi fino a ieri scrostati in cui campeggiavano le sagome quasi spettrali dei gessi abbandonati all'incuria, oggi i giovani specializzandi della scuola di restauro sono all'opera per riportare la storica Accademia napoleonica ai fasti che meriterebbe. Ieri poi, in occasione della celebrazione del nuovo anno accademico alla presenza del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e il sottosegretario alla Cultura Ilaria Borletti Buitoni, la sensazione è che la svolta sia davvero dietro l'angolo.

Il 2015, del resto, non è una data qualsiasi per un'istituzione che festeggia i 240 anni e vuol presentarsi alla città dell'Expo in una veste sempre più internazionale. «Il numero di studenti è passato da tre a quattromila e gli stranieri oggi sono ormai un terzo» ha ricordato il direttore Franco Marrocco. Mostre, grandi eventi aperti ai privati, una rinnovata sinergia con la Pinacoteca coordinata da Sandrina Bandera, sono gli ingredienti di un nuovo corso inaugurato sotto la presidenza di Marco Galateri di Genola che ha iniziato a inoculare una visione manageriale a un'accademia afflitta da carenze endemiche. Alcuni grandi problemi di fondo, sia ben chiaro, rimangono e lo ha voluto sottolineare di fronte al ministro lo stesso Marrocco. A 20 anni dalla riforma, «Brera sembra essere nelle medesime condizioni, così come le altre Accademie delle Belle Arti Italiane, per ció che riguarda riforme incomplete, parziali autonomie e regole europee ignorate o neglette; attendiamo ancora una legge che ci equipari realmente al modello universitario, ma anche il completamento del restauro della collezione di gessi, maggiore autonomia amministrativa e più spazi per gli studenti». Fin qui le ombre. Ma in vista di Expo, e in attesa della Grande Brera, un po' di legna è già in fascina, a cominciare dall'avvenuto recupero dell'Orto Botanico e dell'assorbimento della Biblioteca Braidense. A braccetto con la Pinacoteca è stato anche presentato un primo calendario espositivo per attirare la prossima estate un pubblico internazionale anche amante dellì'arte contemporanea. La nomina dei tre nuovi soci onorari - gli artisti Jannis Kounellis, Giulio Paolini e Bruno Racine - ha coinciso con un grande progetto finalizzato a Expo e curato da Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell'Accademia in sinergia con la Pinacoteca. Per i mesi centrali di Expo, il museo ospiterà una mostra con opere dei tre artisti più quelle dello scomparso Luciano Fabro, che hanno contraddistinto la vita artistico-culturale dell'Accademia e dell'arte italiana.

Le opere contemporanee dialogheranno con le sale della Pinacoteca, dai grandi Saloni Napoleonici alla Cappella di San Giuseppe di Bernardino Luini e, per finire, nella sala che ospita lo Sposalizio della Vergine di Raffaello. Da par suo, il ministro Giannini ha definito le accademie «un mondo trascurato», auspicando «regole più semplici e un modello paragonabile a quanto avviene in istituzioni europee del livello di Brera».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica