Cronaca locale

Riaprire il Cie di Corelli: M5S e Pd votano contro, ma Sala apre a Salvini

Majorino: non siamo i camerieri del ministro. Il sindaco: lo aspetto a Milano, ne parleremo

Riaprire il Cie di Corelli: M5S e Pd votano contro, ma Sala apre a Salvini

«Non era nel contratto di governo» rispondono i consiglieri grillini in aula alle provocazioni di Forza Italia quando sullo schermo dell'aula compaiono i voti contrari alla riapertura del Centro di un cento per il rimpatrio degli immigrati di via Corelli annunciata nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il capogruppo azzurro Fabrizio De Pasquale ha presentato ieri la mozione che giaceva in aula dal 2017, quando su sollecitazione dei colleghi europei, dopo una serie di attentati sanguinosi, l'allora ministro Marco Minniti avanzò la stessa linea tornata di attualità con il leader leghista sull'esigenza di un Centro per i rimpatri. Hanno votato a favore solo Lega, Fi e Milano Popolare, tutti contrari i gruppi di maggioranza (Pd, Milano Progressista e lista Sala) e dai banchi dell'opposizione si sono aggiunti Basilio Rizzo (Milano in Comune) e i 5 Stelle. «Abbiamo ribadito una richiesta che avevamo fatto all'ex ministro Minniti - ripete De Pasquale -, aprire un centro per il rimpatrio in via Corelli dove sorgeva il Cie» creato, come ricorda poco dopo il collega di Milano Popolare Matteo Forte, da un decreto firmato da Giorgio Napolitano negli anni '80, «poi trasformato in Centro di accoglienza per i profughi da Alfano su pressioni dell'assessore dem Piefrancesco Majorino. Noi vogliamo applicare il decreto Minniti e avere un luogo dove collocare temporaneamente i migranti che hanno ricevuto un foglio di via o un decreto di espulsione, anche per la sicurezza dei nostri cittadini. Ma il Pd a quanto pare ha appaltato la politica sulla sicurezza a Majorino e al consigliere di sinistra Paolo Limonta». L'esponente di Milano progressista durante il suo intervento ricorda che era contrario «ai Cie voluti dalla Turco-Napolitano e riproposti da Minniti, la proposta di Salvini è ancora più sbagliata perchè provocatoria».

L'assessore Majorino in aula ribadisce il «parere contrario della giunta perchè non c'è alcun tipo di ipotesi sul destino dei 776 profughi ospiti attualmente in via Corelli, se ci fosse la possibilità di concludere quel percorso siamo pronti a mettere sul tavolo una destinazione più utile per la struttura, destiniamola agli sfrattati o ai papà separati». Riferisce che altri sindaci leghisti in Lombardia hanno contestato i Cie: «Allora il ministro vuole risolvere i problemi della Lega scaricandoli su Milano? Non siamo i camerieri di Salvini. E avanziamo una proposta alternativa».

In mattinata il sindaco Beppe Sala aveva invece preferito evitare polemiche. «Aspetto Salvini a Milano per parlarne - il commento sull'apertura del Cie -. Capisco molto la risposta di Majorino e nel pomeriggio lo vedrò, però piuttosto che fare annunci tramite i giornali direi che è il momento di sedersi e di ragionare sulla situazione che in questo momento non è particolarmente delicata, ma merita una riflessione.

Ho visto che il ministro è stato dal sindaco di Roma Virginia Raggi, verrà anche da me».

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