“Cercansi giovani appassionati per la scienza, astenersi non sognatori». È l’annuncio di Ester Zito al suo ingresso all’istituto Mario Negri, grazie al programma carriere istituito da Telethon per favorire le giovani eccellenze in Italia: un finanziamento quinquennale di oltre 500mila euro che consenta la creazione di un gruppo di ricerca indipendente incentrato sullo studio delle malattie genetiche. E un ottimo antidoto contro la fuga dei cervelli. Grazie al progetto infatti i giovani ricercatori vengono incoraggiati a impiegare le loro energie in Italia senza partire per l’estero.
Ester ha 35 anni ma ha già un percorso di tutto rispetto alle spalle e lavora su una rara malattia metabolica, il deficit multiplo di solfatasi, dovuta al difetto in un enzima situato in quello che Ester definisce il «deus ex machina» della cellula, il reticolo endoplasmatico.
«Questo organello cellulare - spiega Ester Zito - mi ha decisamente conquistata, è qui che si decide la confomazione finale e il destino di gran parte delle proteine della cellula. Studiarne l'attività non è soltanto molto interessante, ma può potenzialmente offrirci bersagli farmacologici per numerose malattie, genetiche ma non solo». Ora la ricercatrice formerà la sua squadra: «Menti fresche e appassionate per la scienza, pronte a mettersi in gioco ogni giorno insieme a me e ad affrontare anche le inevitabili frustrazioni di questo lavoro. Mi piacerebbe che non fossero tutti italiani e che si parlasse in inglese quotidianamente, per abituare tutti alla lingua ufficiale di questo mestiere. Un mestiere, certo, ma così speciale».
Pieno l’appoggio al progetto da parte di Mario Garattini, alla guida dell’istituto Negri.
«La strada seguita da Telethon - sostiene - che ha già attratto altri ricercatori italiani dall'estero, stanziando cifre che garantiscono per 3/5 anni stipendio, collaboratori, apparecchiature e spese, è il modo efficace per sostenere il «rientro dei cervelli» e la ricerca italiana».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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