Meno rifiuti prodotti, più raccolta differenziata, che arriva a sfiorare il 70%. E un recupero complessivo che supera il 90%. L'assessore, Raffaele Cattaneo, sfida a trovare un'altra Regione europea così diligente. Certamente, a leggere i dati, non lo sono quelle Regioni che periodicamente chiedono un aiuto alla Lombardia per lo smaltimento. E adesso il Pirellone ha intenzione di ridurre questo «import» di rifiuti, attualmente al 18%, anche perché questo meccanismo ha l'effetto di aumentare i costi di smaltimento anche dei rifiuti locali. In più, i lombardi devono sorbirsi la lezione dei presunti «ambientalisti» che non vogliono realizzare i termovalorizzatori perché «fanno male», salvo poi usare quelli di altri territori. E allora «la Lombardia non è un ricettacolo di rifiuti. Non siamo egoisti ma non siamo neanche fessi» ha spiegato Cattaneo, a Palazzo Lombardia, a margine della presentazione dei nuovi dati di Arpa Lombardia e contenuti nel rapporto 2017.
Ed eccoli, i dati. La produzione di rifiuti solidi urbani è diminuita, nonostante l'incremento della popolazione lombarda, attestandosi a 4.684.043 tonnellate (-1.6% rispetto al 2016 e -9,51% rispetto al 2008). Quella pro capite è stata di 466,70 kg segnando un -1,8% rispetto ai 475,20 kg del 2016. La Lombardia è al di sotto sia della media nazionale che di quella del Nord Italia (-7,27%). Nella nostra regione (oltre 10 milioni di abitanti) si produce quasi il 16% del totale di rifiuti italiani. Notevoli anche i dati della raccolta differenziata: 3.262.786 tonnellate (il 69.7% del totale, +2,1 % rispetto al 2016). Ampiamente superato dunque il 65%, standard previsto dalla normativa statale. Giù del 6% i rifiuti indifferenziati. Medaglia d'oro a Mantova che fa registrare una differenziata pari all'86, 8% (+0,5%% rispetto al 2016). Argento a Cremona con il 78,2% (-0,2% rispetto al 2016) e bronzo a Varese con un 75,5% differenziata (+1 rispetto al 2016). «La Lombardia - ha commentato l'assessore Cattaneo - è un esempio di sistema efficiente e capace di essere autosufficiente rispetto alla gestione dei rifiuti prodotti, ha già raggiunto gli standard europei e rappresenta un esempio per tutto il Paese. Aspetto che non è scontato riscontrare tra le altre Regioni del nostro Paese che non solo non raggiungono le nostre performance, ma difettano anche di autonomia nello smaltimento.
Se si considera il 60% dei rifiuti destinato a recupero di materia, e il 30% «recuperato» sotto forma di energia scaturita dalla termovalorizzazione, il recupero totale si attesta oltre il 90%.
E il Pirellone intanto contesta ad altre Regioni, (che peraltro non differenziano abbastanza e usano anche molto le discariche) di puntar tutto - almeno a parole - sul trattamento meccanico biologico, che comunque richiede uno smaltimento ulteriore.
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