Rinasce al parco il «Teatro» di Burri

L'opera era stata demolita dal Comune 25 anni fa. Sarà ricostruita a marzo per il centenario dell'artista

Rinasce al parco il «Teatro» di Burri

A volte ritornano, anche nell'arte. Era il 1989 quando il Comune di Milano, giunta Pillitteri, eseguì lo smantellamento del «Teatro Continuo», l'opera-palcoscenico progettata da Alberto Burri per la città di Milano. La struttura, posizionata a parco Sempione nel 1973 per l'inaugurazione della XV Triennale, era un classico esempio di «public art», ideata come luogo privilegiato per incontri, performance e spettacoli urbani. Pare che, costruita con materiali «poveri» come spesso avveniva negli anni Settanta, dopo tre lustri fosse abbastanza malandata. Ora il «Teatro» tornerà a vivere e verrà ricostruito esattamente nel punto in cui era, nel cannocchiale prospettico tra il Castello e l'Arco della Pace. L'iniziativa sarà uno degli eventi clou del centenario della nascita dell'artista di Città di Castello, che cade proprio nell'anno di Expo, grazie alla Fondazione Burri ma soprattutto allo Studio legale Associato NCTM sponsorizza l'operazione. «Ero con il maestro quando arrivò la telefonata che annunciava le ruspe - ricorda il presidente della Fondazione Bruno Corà - e non oso ripetere i suoi commenti. Diciamo che era molto amareggiato perchè il suo legame con Milano era forte». Ora però il Teatro Continuo verrà restituito alla città con gli stessi intenti di allora - sottolinea l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno - seguendo esattamente il progetto dell'artista, che pensò per il Parco dei milanesi una struttura palcoscenico composta da una piattaforma in cemento e sei quinte laterali rotanti in acciaio dipinto: una macchina scenica permanente in linea con il grande progetto che nel maggio del 1973 accompagnò l'inaugurazione della nuova sede della Triennale, vale a dire la mostra pubblica «Contatto Arte - Città», che comprendeva anche la fontana «I Bagni Misteriosi» di De Chirico e la scultura «Accumulazione Musicale e Seduta» di Arman.

«Il Teatro sarà collocato nello stesso identico punto del parco, perchè anche lo spostamento di un solo centimetro farebbe perdere senso all'opera» precisa la curatrice scientifica Gabi Scardi. Può sembrare un'esagerazione, ma non certo per i puristi della «public art», e comunque si tratta di una bella notizia per una Milano che, non dimentichiamolo, negli anni Sessanta fu una capitale internazionale dell'arte contemporanea. E fa anche specie ricordare come proprio l'allora sindaco Pillitteri fu colui che, in veste di assessore alla Cultura, ospitò nel 1960 le storiche e scandalose performance urbane dei pionieri del «Nouveau Realisme», da Christo allo stesso Arman, da Rotella a Klein. Al progetto partecipano, ovviamente, il Comune di Milano e la Fondazione Triennale, che sarà responsabile della manutenzione dell'opera.

L'inaugurazione avverrà nel marzo del prossimo anno, in occasione del centenario, parallelamente ad importanti eventi che celebreranno degnamente l'artista informale. Tra questi, la grande retrospettiva al Guggenheim di New York, un summit internazionale a Città di Castello, il restauro e completamente del celebre Cretto di Gibellina in Sicilia.

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