In meno di ventiquattr'ore il sindaco è riuscito ad infiammare il web. I due siluri annunciati due giorni fa per il 2019 hanno scatenato la rete: Beppe Sala ha confermato che l'aumento del biglietto Atm a due euro è «inevitabile» e ha sposato «il blocco invernale per gli Euro 4 senza filtro già dal prossimo anno» approvato da centrosinistra e 5 Stelle in consiglio comunale con un ordine del giorno contestato invece da Forza Italia e Lega. E ha promesso battaglia ieri il Codacons: l'associazione avverte il Comune che se confermerà la linea degli aumenti «presenteremo subito un esposto alla Corte dei Conti» perchè sarebbe «uno schiaffo ai consumatori». Il sindaco usa la parola «inevitabile»? Il Codacons ribatte con una stangata «del tutto ingiustificabile». E domanda piuttosto dove siano «finite le promesse fatte in campagna elettorale sui mezzi pubblici gratis e le tutele alle fasce deboli della popolazione. Sparite».
La rabbia dei pendolari viaggia su Facebook e sui siti che riportano la notizia della stangata e della stretta sui diesel, a Milano scatterà quindi con un anno di anticipo rispetto ai provvedimenti già assunti dalla Regione per il 2020. «Euro 4 vietati dal 2019? Prevedo ricorsi a pioggia - scrive ad esempio Luca B -. Come tutte le amministrazioni di sinistra anche Milano è ideologizzata e irrispettosa delle libertà e dei portafogli altrui». Claudio P. commenta (ed è in buona compagnia) che forse in Comune «pensano che la gente possa cambiare auto ogni due o tre anni». Nel mirino, al pari o più del sindaco, finisce l'assessore Pd alla Mobilità Marco Granelli: «Ce li fornisce lei i soldi per cambiare la macchina?», «ha idea dei problemi che causate ai lavoratori milanesi?» gli attacchi che circolano sulla sua pagina Facebook. E chi prova a difendere le scelte della giunta viene smontato con la parola autovelox, le ultime telecamere piazzate anche in strade a tre corsie e con il limite dei 50 all'ora stanno facendo incassare quattrini al Comune. Se lì la teoria della sicurezza stradale scricchiola, a maggior ragione i pendolari contestano che l'aumento del biglietto possa favorire quel maggiore utilizzo dei mezzi pubblici al posto dell'auto predicato dall'amministrazione ambientalista. E i milanesi non digeriscono è la linea troppo morbida contro i portoghesi.
«Una valanga di immigrati salta i tornelli salta i tornelli e la giunta invece di obbligare tutti a pagare aumenta il costo. Così gli onesti pagano anche per i furbi» si arrabbia Nando P. Mentre Mario S. ammette: «Mi sento stupido a pagare il ticket già ora che vedo i bus pieni di evasori, figuriamoci poi». Una sensazione diffusa.
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