La locomotiva milanese ricomincia a muoversi. E - sperano gli analisti - a trainare la regione e l'intero Paese. Le industrie del capuologo lombardo e della provincia, infatti, per il 90% stimano un 2014 stabile o positivo. Lo affermano diversi dati resi noti dall'Assolombarda, la più grande «territoriale» di Confindustria.
A cominciare da quello che il Centro studi chiama «Barometro dell'economia», stilato in base a un'indagine tra i consiglieri dei diversi gruppi merceologici: in una scala che va da zero a 100, in questa fine di novembre è salito a 44,9 punti. Siamo ancora in area di difficoltà (50 indica stabilità, solo oltre c'è vera ripresa), ma la progressione è chiara: l'indice era a 40,6 in primavera - il dato più basso degli ultimi anni - per salire a 42 in estate mentre ora siamo ormai a quota 45.
Quello che incoraggia di più è il dato sugli ordini, che è salito sopra il livello di stasi a 50,4 punti contro i precedenti 44,3. Crescono anche le aspettative per i margini operativi lordi (41,5 da 38,6) mentre l'occupazione viene vista statica, se non in leggero calo. «La cautela - commenta Michele Verna, direttore generale di Assolombarda - d'obbligo alla luce delle criticità che continuano a essere segnalate dalle imprese, a partire dall'eccessiva pressione fiscale, l'allungamento dei tempi di pagamento, il cambio sfavorevole dell'euro. Va invece nella direzione di un miglioramento del clima economico la significativa diminuzione, rispetto ai mesi scorsi, di coloro che segnalano un calo della domanda».
Ma che l'industria di Milano e provincia, che non vive solo di export, veda rosa è testimoniato anche da un sondaggio tra 450 imprese: quasi tutte sono ottimiste, mentre soltanto nel giugno scorso - dunque, pochi mesi fa - il 60% stimava ricavi futuri in calo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.