Rischio di scissione il partito rassicura: «Singole defezioni»

Grande fibrillazione in Ncd. L'uscita del capogruppo Marco Bove è stato il segnale di un disagio e ora si discute sugli effetti che potrà avere a breve. I problemi interni sono stati confermati anche da Marzio Ferrario, assessore provinciale molto vicino al presidente Guido Podestà. E ieri Podestà è intervenuto per chiarire le sue intenzioni (visto che anche Bove viene ricondotto alla sua area). «Ho sempre lavorato e continuo a lavorare per la riaggregazione delle forze moderate e riformiste del centro destra - ha detto Podestà - Questo non vuol dire che sia rientrato in Forza Italia». Una dichiarazione sibillina ma i vertici di Ncd comunque provano a gettare acqua sul fuoco. «La scelta di Bove è stata personale - ha detto il vice coordinatore Federico Illuzzi - Ferrario rimarrà in Ncd». «A Milano Ncd ha 30 consiglieri di zona, due comunali, un consigliere metropolitano, un gruppo in Regione che vanta ben 9 consiglieri, senza dimenticare gli oltre 1.

200 iscritti - ha detto il coordinatore Nicolò Mardegan - Questi numeri parlano da soli, anche se ovviamente la singola defezione fa più rumore». Intanto il ministro Maurizio Lupi è stato messo al corrente di questi problemi e per lunedì è stata convocata una riunione del coordinamento cittadino.

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