«Ronde a settembre, ma chi vuol fare politica non ci provi nemmeno»

Sì alle ronde, ma «non prima di settembre». Palazzo Marino aspettava l’annuncio del ministro dell’Interno Roberto Maroni, che ha garantito entro sabato la pubblicazione del decreto attuativo che darà il via alle ronde, ma il vicesindaco Riccardo De Corato è convinto che per vederle pattugliare le strade milanesi servirà almeno un mese. «È difficile che arrivino prima, non ci sono i tempi», frena. Precisazioni, quelle attese da Roma, che finalmente toglieranno i dubbi che hanno costretto il Comune a interrompere - pochi giorni dopo che il pacchetto sicurezza è diventato legge, il 2 luglio - le convenzioni con le onlus che svolgevano già sul territorio servizi paragonabili a quelli delle ronde, come i Blue Berets o i City Angels. Il pacchetto sicurezza vieta infatti alle amministrazioni di pagare le associazioni di volontari, e non è chiara su quelle degli ex agenti in pensione. «Ci siamo confrontati con la prefettura - ricorda De Corato - e conveniva sospendere il contratto in attesa del decreto attuativo. Ma questo ci ha già costretti a sospendere i servizi di controllo di City Angels e Blue Berets e con ogni probabilità lo faremo anche con quelli dell’associazione poliziotti italiani nei mezzanini del metrò. Visto il decreto, decideremo come procedere per la selezione dei volontari che ci sono e si faranno avanti». Su un punto il vicesindaco è categorico: «Nessuna associazione che faccia attività politiche avrà il via libera, saremo severi ed è inutile che ci provino». Già programmato dopo le ferie invece un incontro con la sezione di Magenta dell’associazione nazionale Carabinieri in congedo.
Il presidente dei City Angels, Mario Furlan, precisa che lo stop, per quanto riguarda la sua associazione - «che conta una proficua collaborazione col Comune da 15 anni e speriamo possa continuare senza sorprese» - è rientrato già un paio di settimane fa, tant’è che le pettorine rosse stanno svolgendo d’intesa con l’amministrazione un servizio di controllo in tre zone della movida («avviciniamo i giovani che bevono troppo»). E puntualizza: «I City angels hanno poco a che vedere con le ronde. Primo, perché il pacchetto sicurezza parla di osservatori mentre noi interveniamo in flagranza di reato.

Secondo, abbiamo anche compiti sociale, un’attività molto più completa delle ronde. Assistiamo i bisognosi, se un’anziana ha una borsa della spesa pesante la accompagniamo». Non a caso «Maroni ci ha sempre definiti il modello a cui si ispira, non avrebbe motivo fermarci».

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