Sì ai matrimoni gay. È qui la festa?

Detto fatto. Lasciate alle spalle le bollenti polemiche di luglio in consiglio comunale il Registro delle Unioni Civili è realtà. Ieri la giunta ha approvato la delibera che rende di fatto possibile da martedì 18 settembre per tutte le coppie etero e omosessuali sancire il proprio legame affettivo su carta bollata. Con buona pace dei consiglieri cattolici del Pd, il vicecapogruppo Andrea Fanzago in primis, che ieri ricordava l'astensione al voto sua e di tre colleghi di maggioranza. E del mondo gay: non ci sarà alcuna cerimonia, come promesso dal sindaco per garantirsi appunto l'astensione e non il voto contrario dei cattolici, ma semplicemente una stanza nella sede centrale dell'anagrafe per sbrigare la pratica. «Noi non possiamo certo vietare che le coppie invitino gli amici per assistere alla ufficializzazione del loro vincolo affettivo o che portino con sé le macchine fotografiche» mette le mani avanti l'assessore ai Servizi civici Daniela Benelli.
Unica concessione dell'istituzione: la presenza di alcuni assessori arancioni i primi giorni di entrata in vigore del provvedimento per sancire la «vicinanza politica» della giunta. Così per scongiurare il pericolo del flop in rete è già partito il tam tam.

Anita Sonego, capogruppo della Lista per la Sinistra sulla sua pagina facebook invita «a dimostrare alla città che la delibera approvata è uno strumento di libertà per tutte e tutti! Attendo quindi una valanga di prenotazioni di gay, lesbiche ed..etero!»

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