Il sì dell'umido cancella gli spazzini di quartiere

Addio pulizia di piazze e vie. I soldi che il Comune investiva negli spazzini di zona - 120 con la Moratti diventati ora 110 - sono stati dirottati sulla raccolta differenziata dell'umido. Così sulla carta gli oltre cento spazzini di zona ci sono ancora ma vengono quotidianamente utilizzati per rimpiazzare gli operatori ammalati che viaggiano sui camion per la raccolta normale dei rifiuti. Un problema evidenziato ieri nella Commissine Ambiente del Comune. Dalla quale è partito un appello bipartisan per la rimozione delle scritte «offensive» sui muri della città dai consiglieri di maggioranza e opposizione all'assessore all'Ambiente Pierfrancesco Maran e al presidente di Amsa Sonia Cantoni. «La pulizia delle scritte è veramente un problema - ha detto il presidente della commissione Carlo Monguzzi del Pd - in particolare per le scritte ingiuriose che non vengono cancellate: restano scritte che inneggiano alle brigate rosse o con pesanti offese e questo non è degno perla nostra città». Per l'opposizione «è un problema da risolvere con carattere di urgenza», ha detto Fabrizio De Pasquale (Pdl): «Amsa non se ne occupa più, perché la norma vieta l'affidamento diretto di questo servizio da parte del Comune. Per questo già nel 2010 abbiamo chiesto una gara per la pulizia dei graffiti e delle scritte offensive. È per queste ultime che l'intervento è più urgente, anche perché basterebbero 500mila euro, non si tratta di milioni come per il servizio di pulizia complessivo per tutti i tipi di imbrattamenti».

In commissione intanto Amsa ha confermato i buoni risultati dell'avvio della raccolta dell'umido, assicurando che i costi aggiuntivi per il nuovo servizio, 6 milioni all'anno a regime per circa 10 euro a famiglia, saranno compensati con i risparmi ottenuti sull'indifferenziato da smaltire.