Elezioni politiche 2022

Il "sacro prato" e i sindaci Pd. Duello in terra di Lombardia

Salvini e Letta si danno battaglia per le politiche del 25. Ma il loro pensiero va già alla conquista della Regione

Il "sacro prato" e i sindaci Pd. Duello in terra di Lombardia

Enrico Letta lancia la sfida da Monza. La Lega risponde con i «100mila» di Pontida. E mentre la Lombardia si conferma il terreno di scontro principale in vista del 25 settembre, la vicepresidente della Regione Letizia Moratti rilancia la sua candidatura al Pirellone. «Con noi Monza è come una piccola capitale dell'Europa dice il segretario Pd durante l'evento elettorale con i sindaci, compreso Beppe Sala Pontida, con tutto il rispetto per i suoi abitanti, con Matteo Salvini è una provincia dell'Ungheria». Salvini replica mostrando a Letta il «sacro prato» gremito: «Siamo decine di migliaia, una manifestazione di popolo che nessuno può avere in questa campagna elettorale. Mi dicono che c'è Letta molto nervoso perché sta vedendo 100mila persone: se vuole un panino con la salamella c'è spazio anche per lui, siamo gente accogliente».

A tenere banco sono però le sempre più frequenti uscite della Moratti che ribadisce la sua disponibilità a candidarsi governatore per il centrodestra, quantomeno fino a quando non le sarà data una risposta definitiva. Soltanto dopo valuterà altre strade, come il Terzo polo. Siccome ritiene di poter offrire un valore aggiunto, Moratti non arretra di un millimetro, nemmeno davanti alla possibilità di far parte di una futura squadra di governo. Continuerà dunque ad attendere un riscontro dalla coalizione, nella speranza che arrivi subito dopo che si sarà formato il nuovo esecutivo. La vicepresidente che ieri ha fatto visita alla comunità ebraica insieme a Giulio Tremonti, candidato alle politiche con Fratelli d'Italia e al consigliere regionale del Polo civico Lombardia migliore Manfredi Palmeri, sul Corriere ha espresso parole di stima per Giorgia Meloni, apprezzandone «la serietà, la coerenza e il pragmatismo». Tra le due il rapporto è «di reciproca stima e cordialità» tanto che si erano incontrate anche durante i giorni concitati della scelta della presidente della Repubblica. «Trovo che sia molto corretto quello che chiede Moratti commenta la coordinatrice lombarda di Fdi Daniela Santanchè se una personalità come la sua che ha ricoperto molti ruoli importanti si mette a disposizione, bisogna darle una risposta. Qualunque essa sia». Ad ogni modo «noi abbiamo sempre detto che la regola nostra è quella degli uscenti che vanno confermati. In Sicilia le cose non sono andate nella stessa maniera aggiunge in relazione all'abdicazione forzata di Nello Musumeci e questo è sicuramente un tema. Ma non vogliamo cambiare le regole in corsa». In caso di conferma per il presidente Attilio Fontana, accolto come una star a Pontida tra cori e ovazioni, il segretario di Azione Carlo Calenda potrebbe tornare alla carica per Moratti, dopo averla indicata come un'ottima candidata al pari di Carlo Cottarelli, in corsa con il Pd alle Politiche e quindi fuori dai giochi. Secondo Santanchè però la vicepresidente ed ex sindaca di Milano «è sempre stata nel centrodestra. Non credo né che voglia perdere né scegliere altre formazioni: la sua metà campo è questa». L'esponente di Fdi non ha dubbi «sulla correttezza di Moratti» e anche per questo invita la coalizione a darle riscontro: «Ma non credo prosegue che si metterà di traverso se la risposa non sarà positiva». Dal canto suo Salvini continua a blindare Fontana. Nei giorni scorsi la Lega aveva ribadito in una nota che «il candidato del centrodestra sostenuto da tutti i partiti è e sarà Fontana». Sabato anche il segretario del Carroccio durante un comizio a Milano aveva insistito sul fatto che «squadra che vince non si cambia» soprattutto perché «sono assolutamente contento» del lavoro fatto dalla giunta. Il coordinatore lombardo della Lega Fabrizio Cecchetti assicura che «ci occuperemo della Regione dal 26 settembre, quando avremo vinto le elezioni e la Lega sarà il primo partito in Lombardia. L'aria è molto buona: a Pontida tantissime persone, moltissime lombarde».

Letta intanto non molla e attacca: «Non è possibile conclude da Monza - che questa Regione, dove amministriamo bene Milano, Brescia, Bergamo e tutte le città, sia governata in questo modo».

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