Sala: "L'ordinanza sulle mascherine è disorientante"

Il sindaco di Milano: "Devono fornire le mascherine che oggi non arrivano e bisogna regolamentare il prezzo nelle farmacie". Il virologo Pregliasco: "È giusto uscire con la mascherina"

Sala: "L'ordinanza sulle mascherine è disorientante"

La disposizione ricevuta dalla Regione Lombardia, sull'obbligo di uscire di casa solamente con la mascherina, "è un po' disorientante". A dirlo è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che in un video pubblicato su Facebook questa mattina, ha commentato la decisione del governatore regionale e le dichiarazioni del capo della protezione civile in merito alla nuova norma.

L'ordinanza di Fontana

Entra in vigore oggi l'ordinanza firmata dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che stabilisce l'obbligo, per chi esce di casa, di indossare la mascherina, o qualcosa che possa coprire naso e bocca, per "evitare che voi possiate diffondere in qualche modo il virus, se per caso ne siete portatori". Il capo della protezione civile e commissario per l'emergenza coronavirus, Angelo Borrelli, aveva però affermato: "Io non uso la mascherina rispettando quelle che sono le misure di distanziamento sociale. La mascherina è importante se non si rispettano le distanze per evitare la trasmissione".

Oggi, il governatore Fontana ha precisato come l'ordinanza sia "un'iniziativa che ho deciso di prendere sia leggendo alcuni articoli su ciò che succede in Paesi stranieri, sia parlando con alcuni nostri scienziati. Questi mi dicevano che se la mascherina risolve il problema al 98%, il foulard lo risolve magari solo al 40%. Ma è meglio di niente". E ha aggiunto, intervenendo a Radio Padania: "Essendo arrivati quasi al momento della battaglia decisiva, bisogna trovare tutte le armi possibili per arrivare alla vittoria".

Il video di Giuseppe Sala

"Da oggi per uscire per strada a Milano dobbiamo indossare una mascherina o al limite un foulard o una sciarpa", ha commentato questa mattina il primo cittadino di Milano. E ha aggiunto: "Lasciatemi dire che è un pò disorientante ricevere una disposizione così dalla Regione Lombardia e dall'altra sentire Angelo Borelli, il capo del Dipartimento della Protezione Civile, una persona che stimo, dire io non metto mascherina ma mi terrò distanza". Ma, ha precisato Sala, "le ordinanze vanno applicate e non discusse". Da oggi, quindi, chi vorrà uscire di casa, per i motivi stabiliti, dovrà coprirsi naso e bocca. L'ordinanza rimarrà in vigore fino al 13 aprile.

Poi, Beppe Sala lancia un appello a "chi è responsabile della Sanità ai vari livelli": "Deve fornire le mascherine che oggi non arrivano e, secondo una mia personalissima opinione, è il momento di regolamentare il prezzo delle mascherine nelle farmacie. Non è un cosa normale ma non stiamo vivendo un periodo normale. Va fatto".

Infine, il primo cittadino di Milano ha commentato la richiesta del leader della Lega, Matteo Salvini, che aveva chiesto la riapertura delle chiese: "In questi momenti- ha detto- penso che la propria fede possa e debba essere un fatto personale, privato. Ma se vuole davvero riaprire le chiese, e non è solo un titolo per un giornale, deve chiedere alla Lombardia o al Veneto, regioni che governa, di fare un'ordinanza in questo senso, altrimenti siamo solo alla ricerca delle parole e non dei fatti".

Pregliasco: "Giusto uscire con la mascherina"

corretto uscire con la mascherina". A precisarlo, parlando con AdnKronos Salute, è stato il virologo dell'Università di Milano, Fabrizio Pregliasco, che ha commentato l'ordinanza di Attilio Fontana, in vigore da oggi. "In Lombardia per precauzione dovremmo considerarci tutti positivi a Covid- ha spiegato- inoltre vedere le persone con naso e bocca coperte rafforza il messaggio di distanziamento sociale, importante per non far tornare il virus a 'correre'". E aggiunge: "Resta il problema della disponibilità delle mascherine per la popolazione".

Secondo il primario infettivologo del Sacco di Milano, Massimo Galli, infatti, "in Lombardia siamo con un numero di persone che effettivamente hanno

avuto l'infezione dalle cinque alle dieci volte superiore a quelle che sono state registrate". Numerosi, quindi, i casi sommersi e i potenziali asintomatici, che potrebbero non accorgersi di far circolare il virus.

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