Chiara CampoPietro Tatarella, capogruppo di Forza Italia in Comune. La sinistra continua a litigare sulle primarie, oggi Sel attacca il Pd e Giuseppe Sala per l'apertura a Scelta civica e forse ad altri esponenti centristi. Che ne pensa?«Credo che a Milano ci sia tutto un mondo legato a Sc e Ncd che non vale tantissimo in termini numerici ma forse di rappresentanza, e Sala sta strizzando l'occhio a quel mondo. Un conto però è vincere le primarie un conto governare tenendo insieme Sel e i centristi, la vedo difficile». Giuliano Pisapia è riuscìto a tenere in giunta Bruno Tabacci e avere in consiglio la sinistra radical e esponenti vicini ai centri sociali, mondi distanti anni luce.«E abbiamo visto come è finita. Peraltro credo che Sala non abbia neanche la stessa capacità politica di Pisapia da questo punto di vista. Nelle prime dichiarazioni da candidato alle primarie leggo tanta mediocrità e interesse a schivare gli attacchi politici, ma nessuno ha ancora capito quale sarà il suo modello di governo della città. Più lo ascolto e sento le sue proposte, più penso che sia battibilissimo».E il vicesindaco Francesca Balzani, fa paura al centrodestra?«Mi sembra un esperimento di laboratorio, attraverso di lei la sinistra cerca di replicare il modello Pisapia, ma oggi non esistono più le condizioni del 2011».Il Pd litiga sui nomi, ma ne ha fin troppi in campo. Quando arriverà il candidato quello del centrodestra?«Sul nome siamo ancora lontani ed evidentemente qualche problema c'è. La cosa che mi preoccupa davvero è che la classe dirigente che vorrebbe governare la riconquista di Milano sia la stessa del 2006 e del 2011. Lo dico con grande rispetto, ma se il partito oggi è sceso al 10 per cento e vogliamo raddoppiare il risultato, lanciando da Milano la sfida per tornare alla guida del Paese, serve che all'interno di Forza Italia qualcosa cambi».Vuole rottamare i «senior»?«Ripeto, con grande rispetto per l'attuale classe dirigente, che una discussione va aperta perchè oggi il partito è troppo chiuso. Lo hanno fatto Renzi nel Pd e Salvini nella Lega. A Milano ci sono tante persone con le caratteristiche per emergere e che sono diventate rappresentative per il nostro elettorato, ma vengono tenute fuori dal tavolo che organizzano la campagna. Bisogna aprirsi al nuovo che sta nascendo. Finora la base ha rispettato le prime file, ma raccolgo una grande voglia di riscossa, nelle prossime settimane le seconde file, i giovani azzurri, potrebbero far saltare il tavolo. Se vogliamo che Fi raddoppi davvero il risultato in città serve uno scatto d'orgoglio».E in attesa del nome, come procede la campagna?«Il 16 gennaio con una nuova ondata di banchetti. Andiamo avanti ad ascoltare i milanesi, abbiamo già raccolto i temi chiave: sicurezza, casa, occupazione. Il 28 gennaio ci sarà l'incontro di Salvini e Marine Le Pen a Milano e il 7 febbraio le primarie del Pd, dopo metteremo insieme tutti i tasselli e identificheremo il bomber». In Comune invece si ripartirà dal Bilancio 2016.
Presenterete un documento di opposizione?«Intanto per evitare che del problema smog si parli solo in emergenza, chiederemo di investire venti milioni di euro sul rinnovo del parco auto dei milanesi, dare incentivi a chi rottama il diesel Euro 3 con un'auto elettrica o a metano».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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