Sala ostaggio dei suoi ultrà: «Non vendiamo San Vittore»

Sel contesta il piano del governo e lui si allinea. Ma alle primarie diceva di voler chiudere il carcere

«È un carcere indegno, bisogna chiudere San Vittore e restituire alla città un'area centrale e importante». Quando Bappe Sala durante le primarie gettò il sasso, si attirò le critiche della sinistra e anche del sindaco Giuliano Pisapia. La stessa proposta è stata rilanciata ieri, questa volta dal governo, e indica che il piano è più che concreto. Come ha anticipato Repubblica, il ministro della Giustizia Andrea Orlando sta lavorando con Cassa Depositi e Prestiti per la cessione di una dozzina carceri storiche (a partire proprio da San Vittore, Regina Coeli e Poggioreale) in cambio di istituti di pena moderni e fuori dal centro. Cdp si occuperebbe della valorizzazione commerciale delle aree, che da ex luoghi di pena potrebbero diventare la sede di hotel di lusso o case private. «Il progetto - ha spiegato Orlando - comincia a prendere forma e dopo le amministrative credo ci saranno anche le condizioni politiche per un confronto con le prossime amministrazioni locali. Non appena i nuovi sindaci si saranno insediati partiranno i colloqui». Impossibile che si introducesse la discussione con Pisapia, che sul tema - con la sinistra radicale - è sempre stato netto. Il capogruppo uscente di Sel Mirko Mazzali, che si ricandida in Municipio 1 con la Sinistra x Milano, ieri ha subito alzato le barricate: «Pessima la notizia che il Governo vuole vendere le carceri poste nel centro delle città. Lo scopo, questa volta almeno esplicitato, è quello di fare business, per il valore urbanistico che queste strutture hanno. La finalità, invece, è quella di spostare in periferia le carceri, facendole costruire a Cassa Depositi e prestiti, così la gente non le vede e si nasconde la questione. San Vittore non deve chiudere, se non sovraffollato e reso più vivibile, può funzionare benissimo. Non c'è bisogno di costruire nuove carceri, se ne facciano una ragione a Roma». Così, se il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi (che lo aveva già proposto nelle scorse settimane) si dice «pienamente d'accordo, è un progetto giusto che il Comune deve favorire e realizzare insieme a Cdp perché oggi ci sono tecnologie nuove per fare carceri molto più accoglienti, l'importante è che la nuova struttura non sia lontana da Milano in modo che le famiglie possano accedere facilmente» e riconosce che l'area di San Vittore «è talmente pregiata che possiamo fare riflessioni di tutti i tipi», lo sfidante del Pd si ritrova tra due fuochi. Bisognerebbe dire tre, considerando che è anche consigliere di amministrazione di Cassa depositi e prestiti. «La mia priorità, l'opzione numero 1 è di trovare una soluzione per mettere a posto San Vittore e non venderlo. L'opzione 2 è quella di discutere della sua destinazione. Se la vendita è senza vincoli e ci sarà altra edilizia, non credo che sia quello che serve alla zona in questo momento, è già vicina a Citylife. Meglio trasformare l'area in un parco. La vendita così senza vincoli è qualcosa che mi fa veramente paura». E Mazzali pubblica su Facebook il suo commento con il sottotitolo: «Applausi». Chissà se il premier Matteo Renzi è della stessa idea.

Per il candidato 5 Stelle Gianluca Corradi «le nostre carceri di sicuro vanno modernizzare per rispetto dei diritti dei detenuti, poi se questa sia la strada migliore andrà valutato». Per il radicale Marco Cappato «il carcere resti dov'è, e Sala si dimetta da Cdp è l'ennesimo conflitto di interessi in campagna elettorale».

ChiCa

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