Una camminata nel bosco della droga. Una camminata simbolica, in maniche di camicia, fino a Porto di Mare, per trasmettere un messaggio preciso: presenza, attenzione, impegno. Il sindaco apre ufficialmente così il fronte Rogoredo.
Lo fa anche dopo una serie di servizi giornalistici dedicati a quel girone infernale della periferia. Un boschetto trasformato nel supermarket dello spaccio. L'ultima inchiesta, due giorni fa sul «Giornale», ha dato conto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nei lauti affari del traffico di droga, che si serve di piccoli spacciatori con un ricambio rapidissimo, praticamente inarrestabile come il via-vai di tossicodipendenti.
E con questa camminata, il sindaco vuole simbolicamente dimostrare l'intenzione del Comune di riappropriarsi di quel pezzo di territorio, sottraendolo alla malavita per restituirlo alla città. «La strada intrapresa un anno fa con Italia Nostra, Polizia locale e altre forze dell'ordine ha già dato risultati importanti - ha detto ieri il sindaco - Dobbiamo proseguire il cammino in questa direzione. In questo senso serve porre sempre maggiore attenzione anche sulla stazione di Rogoredo, dando più sicurezza agli utenti e ai residenti del quartiere. Non servono prove muscolari a uso e consumo dei media, ma servono soluzioni concrete, mirate a risolvere il problema in via definitiva».
Il suo assessore, Pierfrancesco Maran, ha chiamato in causa il ministro dell'Interno, secondo uno schema ormai collaudato. «Da un mese circa - ha ammesso - c'è stato un peggioramento e l'arrivo di malavita italiana sul posto, unito al fatto che il nuovo muro ferroviario è utile per ridurre lo spaccio su Via Orwell ma lo sposta di nuovo di qua». Poi ecco la sfida al ministro Matteo Salvini (e non solo): «Le forze dell'ordine impegnate fanno un lavoro encomiabile - ha detto l'assessore - ma serve una marcia in più (e anche la Regione con le Ats potrebbe far di più). Su Rogoredo saremmo ben lieti di collaborare col ministro Salvini e di accompagnarlo sul posto, se avrà piacere di fissare questa come una delle sue priorità». Intanto la collaborazione del Comune è mancata nei confronti della Zona, come ha fatto notare il presidente del Municipio 4 Paolo Bassi proprio al sindaco: «Non mi ha invitato, né avvisato, né in alcun modo coinvolto. Mi pare di capire che anche diversi comitati locali siano stati snobbati. In compenso, erano presenti suoi' consiglieri municipali di centrosinistra. Peccato, una caduta di stile». «La collaborazione istituzionale - ammonisce Bassi - dovrebbe venire prima delle passerelle, soprattutto se si è il primo cittadino e non un semplice esponente politico».
Ma «nonostante lo sgarbo (non il primo e, temo, non l'ultimo)» il presidente conferma massima collaborazione «con la giunta e con qualsiasi soggetto abbia voglia di lavorare concretamente alla risoluzione dei problemi del quartiere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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