Non era all'ordine del giorno il caso Sala-Expo-Pd. Ma è stato al centro dell'attenzione generale, in Comune e non solo. La fotografia dell'incontro elettorale nella sede (pubblica) dell'esposizione universale, pubblicata ieri dal Giornale, ha tenuto banco per tutto il giorno, suscitando reazioni indignate un po' su tutti i fronti. In Consiglio, ieri, l'imbarazzo fra i banchi della maggioranza era evidente, come quello del sindaco, Giuliano Pisapia, rimasto a lungo in silenzio ad ascoltare. Ha sollevato la questione Riccardo De Corato (Fratelli d'Itala), annunciando interrogazioni urgenti sia in Comune che in Regione: «Stiamo assistendo a un conflitto d'interesse palese - ha detto - che i milanesi non meritano. Basta con questa continua speculazione sull'evento».
L'ex vicesindaco ha richiamato l'attenzione del sindaco anche sulla risposta di Ruggero Gabbai, l'autore della foto postata su facebook, che nel tentativo di giustificare ha incautamente ha tirato in ballo anche l'avversaria di Sala: «Lo stesso gruppo della Comunità ebraica - ha spiegato Gabbai - aveva fatto visita nei giorni precedenti a Francesca Balzani, altra candidata per le primarie, che - impegnata come vicesindaco e come assessore al Bilancio - ha giustamente ritenuto opportuno incontrarli nel suo ufficio a Palazzo Marino, anch'essa una sede pubblica». Una posizione, quella di Gabbai, che scricchiola sempre di più, tant'è vero che la Lega ne ha chiesto le dimissioni: «Per le riunioni e gli incontri, anche nelle sedi dei consigli di zona, si paga un affitto - ha detto il capogruppo Alessandro Morelli - io come cittadino ho pagato Expo, sto anche pagando la campagna elettorale di Sala?». Ironico l'azzurro Pietro Tatarella, che si è concentrato sulle primarie (finora disastrose) del Pd: «Vi state pestando come fabbri - ha detto - Continuate così, ci state dando grandi soddisfazioni».Ma le reazioni sono anche uscite, ovviamente, dai confini del Comune.
Il coordinatore provinciale azzurro, Luca Squeri, ha detto che «è evidente da tempo che il Pd considera l'esposizione, voluta e portata a Milano da Letizia Moratti, come proprietà privata». La coordinatrice regionale Mariastella Gelmini ha introdotto un altro argomento: «E se Sala si fosse candidato con il centrodestra sfruttando ruolo di commissario Expo? Apriti cielo! Sai che bufera di polemiche?». Lo ha ammesso anche il pd Carlo Monguzzi, interrogato su questo, in Aula proprio da De Corato. «Cosa avreste fatto?» gli ha platealmente chiesto l'ex vicesindaco, ottenendo come risposta un gesto eloquente, traducibile con «un mazzo così». Toni non meno duri dal centro: «Il commissario unico e amministratore delegato di Expo nonché candidato del Pd e di Renzi alle primarie della sinistra - ha detto Corrado Passera di Italia Unica- è senza vergogna e questo episodio è la prova del suo grave conflitto di interessi generato dal triplice ruolo».
E non sono mancati i 5 Stelle: «Sala usa i soldi dei cittadini per fare la sua campagna elettorale a sindaco - ha detto la candidata sindaco Patrizia Bedori - Evidentemente ha scambiato Expo e la città di Milano per una dépendance della sede del suo partito».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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