È stata svelata ieri pomeriggio in Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano, la targa dedicata ai cento anni dell'Associazione Nazionale Alpini (Ana). L'associazione nata l'8 luglio 1919, è stata fondata da alcuni reduci della Prima Guerra Mondiale proprio in Galleria, nei locali dell'allora Caffè Grande Italia, prima sede dell'associazione. La targa è stata posta, infatti, in corrispondenza di quegli spazi che da parecchio tempo ospitano la libreria Rizzoli.
Alla cerimonia sono intervenuti il presidente dell'Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero e il sindaco di Milano Giuseppe Sala: «Per me è anche un orgoglio personale pensare che nel mio mandato ci sia questa targa - ha commentato a margine della cerimonia il primo cittadino -. Era certamente un atto dovuto ma anche un atto di grande piacere. Bisogna sempre guardare avanti. Il mio primo pensiero è che con le Olimpiadi del 2026 gli alpini saranno in prima fila e troveremo la formula perché sia così». E ancora.
Per il centenario della nascita di Ana è stata deposta anche una corona di fiori presso il Monumento ai Caduti in Sant'Ambrogio. Alla cerimonia in prima fila il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini. «Il corpo nazionale degli alpini e i volontari alpini sono una delle cose più belle d'Italia - ha affermato il ministro - Non si smette mai di essere alpino. Io ho fatto il fante e quindi ho questo rammarico». E ha aggiunto: «Mi piacerebbe che mio figlio e sua figlia potessero tornare a scegliere di fare qualche mese di servizio militare, oppure di servizio civile. Anche per educare alla convivenza, al rispetto e al sacrificio. Ci stiamo lavorando da tempo coi nostri tecnici, per reintrodurre una forma di servizio militare o civile» obbligatorio, ha detto Salvini. Già, il corpo degli Alpini.
La loro è una lunga storia di solidarietà e generosità ed è riassunta in un messaggio semplice e diretto: «In questo luogo l'8 luglio 1919 venne costituita la Associazione Nazionale Alpini Per non dimenticare», si legge sulla targa posizionata in Galleria. La cerimonia di ieri suggella le celebrazioni del centenario degli Alpini iniziate con la Adunata che Milano ha ospitato lo scorso maggio.
Un mese di maggio speciale nella capitale lombarda, che è stata letteralmente «invasa» dalle penne nere, all'incirca cinquecentomila. Una festa di popolo. In uniforme o in abiti civili, vèci e bocia, attempati volontari e giovani curiosi.
E famiglie, tantissime famiglie. Tutti ad affollare le vie del centro in onore dei rappresentati di questo corpo. Tra brindisi, canti, e di nuovo brindisi. E ieri, per un attimo, è sembrato di tornare a quei giorni di maggio.
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