Cronaca locale

Sala: "Sogno San Siro libero dalle sigarette"

Dopo il divieto di fumo alle fermate degli autobus il sindaco rilancia con il divieto esteso al Meazza

Sala: "Sogno San Siro libero dalle sigarette"

Continua la battaglia del sindaco contro il fumo. Nel mirino di Beppe Sala ieri è finito lo stadio di San Siro che il sindaco vuole trasformare in «smoke free», idea per altro già avanzata dall' ultimo sindaco di centrodestra Letizia Moratti stroncata, ai tempi, sul nascere. Ora Sala ci riprova, forte dell' emergenza smog e degli studi scientifici. Partito come un rimedio antismog, o meglio dalla constatazione scientifica che il fumo di sigaretta inquina con un Diesel la crociata contro «le bionde» ha assunto una natura più salutista.

Il Comune approverà entro marzo il «Piano Aria e Clima» per ridurre l' inquinamento atmosferico, «a tutela della salute e dell'ambiente e per rispondere all'emergenza climatica ha spiegato il sindaco sabato, ma «subito dopo» firmerà un'ordinanza per vietare il fumo alle fermate dei bus e in coda ai servizi pubblici, perché «non è giusto che gli altri subiscano» e perché «le analisi fatte anche da esperti esterni all'amministrazione dimostrano quanto il fumo delle sigarette incida sullo smog». Il responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo dell'Istituto dei Tumori Roberto Boffi, che ha condotto diversi studi sul tema, supporta la tesi: «una sigaretta è capace di inquinare dieci volte più di un diesel in termini di particolato». Ieri anche il ministro dell'Ambiente il grillino Sergio Costa venuto di persona a Milano per incontrare il sindaco e l'assessore regionale sull'emergenza inquinamento ha dichiarato: «Tutto ciò che serve come micro tassello per migliorare la qualità dell'aria è sempre utile. Nessuno ha la bacchetta magica e nessuna misura da sola risolve, ma tutte insieme possono affrontare e risolvere il problema».

La battaglia antifumo ha subito una brusca virata ed ha assunto i toni di una battaglia pro salute, più che anti smog anche se si parla di fumo all'aperto: «È chiaro - ha aggiunto il sindaco - che il tema del 2030 è una visione, ma quando parli di spazi aperti e mi fumi di fianco, se mi dà fastidio ho la libertà di spostarmi. Se sono alla fermata, se sono allo stadio, non ho la libertà di spostarmi, quindi da questo punto di vista è una restituzione di diritti a coloro a cui il fumo come minimo dà fastidio, probabilmente fa anche male, e non hanno possibilità di evitarlo». Il sindaco precisa ad ogni modo che «sono questioni su cui, al di là delle mie opinioni, è importante coinvolgere la giunta e il consiglio».

Su fronti opposti il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, favorevole al divieto, e l'assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo, che la butta sul versante inquinamento: «Abbiamo controllato i dati, il fumo sullo smog incide in percentuale solo per l'1,9 per cento del totale. Tutto serve, ma forse è più importante concentrarsi sul 42 per cento dello smog determinato dal riscaldamento civile. Forse - aggiunge - ci sono misure strutturali più efficaci e meno immaginifiche che però danno più risultati». Diversa la posizione del governatore lùmbard: «Sono favorevole al divieto di fumo in assoluto, perché è una sciagura dal punto di vista personale perché è fuori dubbio che produca danni incredibili». Sul Meazza smoking free ha ricordato: «La legge Sirchia ha avuto un impatto positivo sull'abbattimento dei fumatori, tanti hanno smesso di fumare dopo quella legge, se questo può essere un ulteriore elemento che va in quella direzione penso che vada sicuramente vista positivamente».

Polemici e provocatori i Radicali con Gianni Rubagotti, membro del Consiglio Generale del Partito Radicale ed esponente dell'Associazione per l'Iniziativa Radicale Myriam Cazzavillan: «A 46 anni non ho mai fumato e credo valga la pena di iniziare con un toscanello alla grappa di quelli tanto amati da Marco Pannella, fuori da Palazzo Marino a uno dei prossimi consigli comunali. Chi ci sta? Poi l'accendino lo regaleremo a Sala e magari chiederemo che fine ha fatto il tavolo tecnico sulla cannabis terapeutica votato a Milano oltre che in Regione».

Marta Bravi

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