Salvini cita Mao: «Da qui la rivoluzione No euro»

Cita Mao Tse Tung il segretario federale del Carroccio Matteo Salvini, per lanciare la «battaglia» di «resistenza» della Lega Nord contro l'euro e il governo «Renzi-Merkel». «Oggi - ha detto nella prima tappa del “Basta Euro tour“ inaugurato ieri proprio dal centro congressi di via Corridoni a Milano - parte la lunga marcia quella che portò Mao a riconquistare il lavoro in Cina. Noi partiamo da Milano per riconquistare un'altra libertà, dall'euro». Ad accompagnarlo nella campagna per spiegare che «uscire dall'euro conviene» sarà l'economista Claudio Borghi. Salvini ha parlato delle iniziative che saranno messe in campo dalla Lega contro la moneta comune. Più di mille persone ieri partecipano all'evento. E nel pieno della settimana delle sfilate, Mario Boselli, presidente della Camera della moda ha saltato «seppur a malincuore» un defilè per intervenire all'incontro della Lega in difesa della moneta unica: «Credo fosse importante venire a dare la nostra visione, che non è contro l'Euro, ma contro questa impostazione». Secondo Boselli «non è nè facile nè possibile uscire dall'euro, dobbiamo però portare la Bce a cambiare le regole» e a «difendere il valore dell'euro anche fuori dall'Ue», soprattutto nel «cambio con il dollaro». Salvini ha criticato pesantemente il governo Renzi nel giorno del giuramento, bollandolo addirittura come «un governo truffa» e «per quanto ci riguarda - ha assicurato - da ora parte la resistenza». È «un governo delle banche, di Bruxelles, dei poteri forti e dell'euro, un governo contro l'Italia e gli italiani. L'hanno fatto come “Amici“ di Maria De Filippi, li hanno scelti belli, giovani e simpatici. Mancano solo il giocoliere e il mangiafuoco». Secondo Salvini, l'esecutivo Renzi «finirà l'opera di massacro iniziata da Monti e Letta e farà peggio di loro».

Anzi, «è un governo più pericoloso di quello di Monti perchè ce lo presentano come nuovo e come se fosse una bella notizia che ci sia un ministro incinta. Con tutto il rispetto, un ministro lo giudico per quello che fa, non per il colore dei capelli o perchè sia giovane». L'accenno è al neo ministra Marianna Madia, all'ottavo mese di gravidanza.