Salvini: "A Milano darò un sindaco leghista"

Salvini: "A Milano darò un sindaco leghista"

Un sindaco leghista per Milano. Matteo Salvini, più «in palla» che mai nei sondaggi, non si lascia sfuggire l'occasione per piantare una bandierina anche sulla capitale morale d'Italia, quella Milano che passando di mano nel 2021, sarebbe il sigillo definitivo su un'Italia davvero leghista.

Non è mai stata terreno facile Milano, per la Lega, che l'ha conquistata direttamente nel 1993 con Marco Formentini, per poi doversi «accontentare» di amministrarla insieme agli alleati, con un giovanissimo Matteo Salvini in Consiglio comunale. Quella stagione è finita nel 2016 quando lo stesso Salvini - che non ha mai fatto mistero di voler un giorno vestire la fascia tricolore nella sua città - ha sostenuto la corsa del liberal-popolare Stefano Parisi. Adesso, per la sfida a Sala - o a chi ci sarà - molte sono cambiate. Il centrosinistra è in affanno in molte realtà locali, in Lombardia ha perso un po' ovunque (Como, Lodi, Monza, Sondrio), tenendo bene solo a Brescia. La Lega adesso vede Palazzo Marino e vuole la candidatura per uno dei suoi uomini. Lo dice apertamente, in questi giorni di manovre elettorali in vista della tornata di Comunali di maggio-giugno, per la quale ha già prenotato una «nomination» a Bergamo, a Pavia e forse anche a Cremona, pur confermando l'alleanza di centrodestra. Parlando alla scuola di formazione politica della Lega, Salvini cita gli obiettivi elettorali della Lega. E dopo le imminenti sfide in Abruzzo, Sardegna, Abruzzo, Emilia Romagna e Calabria,

dopo la Toscana citata a grande richiesta di un militante, ecco che arriva a Milano. «Da milanese imbruttito - dice - sono contento che abbiamo scalato le vette della sostenibilità, ma voglio che Milano sia bella non solo per chi vive in centro ma anche per chi vive in periferia come alla Bovisa, nel Gallaratese e a Quarto Oggiaro». Per quelle Regioni - sottolinea - c'è «un denominatore comune: sono state governate male in tutti questi anni dalla sinistra». Poi assicura che Milano può migliorare, però fa capire di non avere alcuna fretta di fare nomi: «Una cosa per volta».

Ma nei «gossip» si fanno già quelli di Gianmarco Senna (foto) e Stefano Bolognini, rispettivamente presidente di commissione e assessore in Regione, ma anche di Paolo Bassi, infaticabile presidente del Municipio 4, fra le periferie più critiche della città.

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