Salvini offre un incarico alla Moratti

Incontro a Roma per cercare l'accordo che dia il via libera a Fontana candidato

Salvini offre un incarico alla Moratti

C'è una via d'uscita, forse, per il caso Moratti. Uno sbocco che a quanto pare non porta né ai vertici delle Olimpiadi né alla Regione, ma potrebbe porre fine allo stallo che si protrae da mesi a Palazzo Lombardia e nel centrodestra.

È un passaggio delicato questo, per la vicepresidente della Regione. Il sindaco di Milano Beppe Sala si oppone alla sua nomina ai vertici di Milano-Cortina 2026, e il leader della Lega Matteo Salvini ribadisce il «no» alla candidatura a governatore nel 2023, ma ora esiste la concreta possibilità di un incarico importante che sblocchi l'impasse. Potrebbe essere questo l'esito dei contatti intercorsi ieri fra Roma e Milano, primo fra tutti l'incontro in mattinata fra gli stessi Salvini e Moratti.

Un vertice molto disteso. Si conoscono da tempo, i due. Ai tempi in cui Moratti era sindaco, Salvini sedeva in Consiglio comunale, oltre che in Parlamento. Dopo un decennio lontana dalla politica, Moratti è tornata nel gennaio 2021, col rimpasto della giunta regionale (numero due e assessore al Welfare) e ora vuole la candidatura a governatore alle Regionali. Questa sua dichiarata aspirazione ha creato un inevitabile attrito col presidente Attilio Fontana, che da parte sua è pronto a correre per il bis. Nel frattempo a Salvini - che non è più solo il «cavallo di razza» della Lega milanese, ne è diventato il leader nazionale ed è ministro delle Infrastrutture - tocca in qualche modo istruire la «pratica» di una soluzione pacifica e indolore della diatriba.

Moratti (ex ministro, ex presidente Rai ed ex sindaco e artefice di Expo) ha l'esperienza e lo «standing» per un ruolo di primo piano, tanto che fino a pochi giorni fa si parlava per lei di un ministero. Che lo abbia rifiutato - come sostiene un altro ex sindaco, Gabriele Albertini - o che sia stata esclusa all'ultimo momento, sta di fatto che l'ipotesi è sfumata.

Un'altra ipotesi, quindi, è stata fatta balenare da qualcuno come cosa fatta, per poi essere smentita un po' da tutti gli interessati: la designazione quale «ad» della Fondazione che organizzerà le Olimpiadi. Che lei lo volesse oppure no, qualcosa è andato storto, e ancora ieri il sindaco Sala ha ribadito la sua contrarietà. «Io pongo solo una condizione - ha ribadito Sala - e su questa condizione sarò molto fermo: che non sia una nomina politicizzata». «Bisogna distinguere tra la governance che a livelli alti, quindi gli azionisti, è dei politici - ha spiegato - ma la gestione deve essere in mano a un tecnico e a un manager che risponde attraverso il Cda. Non esiste cherisponda in maniera privilegiata a qualcuno dei soci. Su questo sono drastico - ha concluso - ed è il motivo per cui dico, ho detto e ridirei no a Letizia Moratti con rispetto parlando per la persona».

Con una contrarietà così esplicita, la nomina è in salita, se non del tutto tramontata. Ieri una telefonata fra il sindaco e il neo ministro dello Sport Andrea Abodi ha chiarito che la scelta dell'«ad» arriverà entro la fine della prossima settimana, e si parla molto di Diana Bianchedi, grande schermitrice ora dirigente sportiva.

Anche se fosse, resterebbe irrisolta la questione Moratti, ed è qui che arriva l'incontro con Salvini.

Al centro del colloquio nella sede del ministero di Porta Pia, secondo la versione ufficiale, «il punto della situazione con particolare riferimento a fondi Pnrr, investimenti e strutture sanitarie». Nei corridoi del Palazzo, però, si parla, di un altro ordine del giorno: una proposta terza fra Regione e Giochi. Quale sia concretamente nessuno lo dice, ma Moratti la starebbe valutando.

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