Salvini: «Scaroni? Vorrei incontrarlo e parlare di Milano»

Telefonata del leader leghista con Berlusconi per chiarire «È un grande uomo d'azienda»

«A Milano abbiamo individuato una figura fuori dalla politica, di alto profilo, l'ho proposta a Salvini e mi sembra d'accordo». Parla così Silvio Berlusconi a Repubblica e anche se non fa il nome della figura fuori della politica, si tratta dell'ex presidente dell'Eni, Paolo Scaroni. Il leader di Forza Italia ne ha parlato al telefono con il leader della Lega e le prime reazioni a caldo di Salvini sono state positive. Se non un accordo concluso, almeno non una bocciatura come è avvenuto in altri, eclatanti casi.

«Lo conosco come imprenditore, so che è un grandissimo uomo d'azienda e che ha fatto cose buone - spiega Salvini, mostrando apprezzamento - ma non l'ho ancora incontrato personalmente. So che cosa ha fatto, ma non so che idee abbia su Milano». La battuta, che però è intenzione seria: «Non l'ho mai incontrato, nemmeno in ascensore, però mi piacerebbe conoscerlo».

Il profilo del manager d'area di cui Berlusconi ha parlato con Salvini è particolarmente interessante, sempre se il diretto interessato dovesse accettare, impegnato com'è in incarichi di prestigio come quello di vicepresidente di Rothschild, se a sinistra dovesse maturare la candidatura di Giuseppe Sala. Il commissario diventato simbolo di Expo ancora non ha sciolto le riserve. Per ora si limita a prendere tempo e a dire che ci sta riflettendo. In ogni caso, se sarà lui l'uomo della sinistra, il profilo da manager efficiente e in grado di far girare la città come un'azienda troverebbe un'alternativa speculare nella carriera di Scaroni, ricca anche di una profonda conoscenza di come gira la macchina pubblica. In ogni caso, siamo ancora ai preliminari, al momento della scelta dei campioni da chiamare in squadra.

Ma sarà Sala il candidato? «La politica è una malattia ma non si capisce ancora se lui è stato intossicato» risponde un esponente milanese del Pd a lui vicino. In un certo senso vale la stessa questione Scaroni: se non per restituire ciò che si è ricevuto, perché rinunciare a compensi milionari da manager che non mancherebbero di certo a Giuseppe Sala, soprattutto dopo gli eccellenti risultati di Expo? Scegliere tra le politica e la carriera imprenditoriale, per chi è dotato di capacità di business, è meno facile di quanto si pensi, ragionano gli amici.

In ogni caso in questi giorni nel Pd c'è grande fermento per organizzare «primarie guidate» e che non siano «un rodeo», per usare l0immagine di un dirigente preoccupato da ciò che accadde quattro anni fa, quando Giuliano Pisapia stracciò Stefano Boeri. Se adesso molti pensano che Sala potrebbe vincere anche solo grazie al consenso pro Expo che si è visto durante la festa finale, ritornano in corsa i candidati classici, per così dire. A meno che qualcuno si ritiri proprio per far spazio a Sala.

Ma se Majorino è più forte alle primarie, ragionano nel Pd, è Emanuela Fiano che avrebbe più appeal ai seggi. Se mai Sala abbandonasse la partita per altri, più attraenti incarichi. Ma ormai siamo nel mondo delle ipotesi.

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