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San Siro, anche servizi segreti indagano su inquilini a rischio

Solo in due scaloni ci sono 27 famiglie abusive su 32 Per i (pochi) regolari vita tra topi, minacce e rifiuti

Su trentadue appartamenti solo cinque sono occupati da inquilini regolari. Ma le scale C e D di via Civitali 30 sono solo uno spaccato di una realtà più diffusa nelle case popolari di San Siro. Un mondo dove i pochi italiani, quando sono in regola, si sentono assediati da un degrado in cui sguazzano spacciatori, persone con problemi psichiatrici, aspiranti terroristi e servizi segreti. Solo per questi due interni i fondi per rimettere a posto le case ci sarebbero, 914mila euro, ma lo stato dell'avanzamento lavori è allo zero per cento: troppe occupazioni abusive. I cartelli ormai sono in arabo come in molti quartieri popolari, invitano a non gettare i rifiuti dalla finestre o sulle scale perché portano i topi. Nello stabile è in corso una derattizzazione dopo l'invasione di muridi appena verificatasi.

Una signora che chiede l'anonimato spiega che a 62 anni si sente costantemente in pericolo, soprattutto negli ultimi due anni: «Finché ho lasciato un vaso di fiori sulle scale lo usavano come deposito per il fumo', quelli che vengono a sfondare le porte per affittare abusivamente mi hanno minacciata perché ho cercato di contrastarli». Per non parlare dei rom, racconta la donna: «Dopo che sotto Expo Pisapia li aveva fatti sparire per fare bella figura, si sono riversati qui».

Se ci si volta verso le scale E ed F invece si ha il segno tangibile di come Aler stia cercando di prendersi cura del proprio patrimonio edilizio: i fondi stanziati per la ristrutturazione, in questo caso 1,1 milioni di euro, sono stati usati e i lavori sono all'80 per cento. Sembra un esempio di una collaborazione ben riuscita tra forze dell'ordine e azienda regionale.

«Come Regione Lombardia abbiamo stanziato quasi 2 milioni di euro per rifare le due palazzine dichiara Fabio Altitonante, consigliere regionale di Forza Italia -. Milano deve ripartire dai suoi quartieri storici, che hanno dato tanto alla nostra città. Dobbiamo sgomberare. Ma serve il Comune di Milano che si rifiuta di aiutare Regione e Aler per cacciare i delinquenti dalle nostre case».

Al di là della disputa politica sulle responsabilità è un fatto che quasi 900 delle 4.386 case del quadrilatero di San Siro siano occupate. E spesso da delinquenti, come nel caso di via Tracia 5, scala B al quarto piano. Uno della banda del racket degli appartamenti sgominata di recente ci è appena tornato, ha avuto uno sconto di pena perché ha tradito i complici, ma è già sparito: dentro casa la polizia ha trovato solo una ragazza che dice di vivere lì con una figlia e un'altra donna. È lì da 4 mesi, quando qualcuno ha sfondato la porta e l'ha fatta accomodare. L'uomo è ancora nel quartiere, è stato visto pochi giorni fa dagli agenti, ma non si sa dove dorma. Di occhi puntati su San Siro ce ne sono tanti, e non solo per le scritte in arabo «Hashish per tutti voi» che il consigliere comunale forzista Alessandro De Chirico ha segnalato sui muri delle case. Anche i servizi segreti usano il quadrilatero per tenere sott'occhio i delinquenti più pericolosi, uno degli ultimi arresti in zona si deve alle loro sentinelle: i luoghi di degrado sono infatti prediletti come nascondiglio per i fuorilegge.

Il quadrilatero della disperazione però sembra stia cercando di riprendersi: la stessa Aler

ha spostato una delle sedi operative proprio di fianco a via Paravia. E percorrendo il quartiere si vedono quasi tante palazzine in via di ristrutturazione, quante quelle che paiono più da abbattere che da riqualificare.

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