La sanatoria 2012 rischia di trasformarsi in un flop. Al di là delle numerose lacune presenti nella normativa, sono moltissimi i lavoratori stranieri che chiedono informazioni e vorrebbero avviare le procedure di emersione dal lavoro nero, ma pochissimi i datori di lavoro disponibili a regolarizzarli. Sarà la crisi, saranno i mille euro di forfait che dovrebbero tirare fuori dal portafoglio, ma la realtà è questa. «Numeri alla mano osserva Maria Grazia Bove, segretaria della Cisl di Milano -, da sabato 15 settembre (data di avvio della sanatoria) ad oggi le richieste di regolarizzazione inviate al ministero tramite i nostri operatori sono state appena 38. In compenso, agli sportelli di via Tadino 23 abbiamo finora ricevuto almeno un migliaio di lavoratori extracomunitari, oltre alle circa 300 persone che hanno partecipato all'assemblea cittadina convocata la scorsa settimana». «Moltissimi lavoratori aggiunge Luigino Pezzuolo, segretario generale della Fisascat Cisl milanese vengono da noi a chiedere informazioni e poi ci dicono chiaro e tondo che i loro datori di lavoro non vogliono regolarizzarli e sono disposti a tenerli solo se continuano a lavorare in nero, pena il licenziamento. Non solo, ma molti tra i pochi fortunati che riescono ad avviare la pratica di emersione se la devono pagare di tasca propria». Cisl e Fisascat stanno raccogliendo informazioni e documenti e sono pronti a ricorrere in Tribunale contro quei datori di lavoro che stanno già licenziando o non hanno intenzione di regolarizzare i propri dipendenti.
Al contempo chiedono con forza ai ministeri competenti di studiare una soluzione affinché ai lavoratori licenziati o non regolarizzati per motivi indipendenti dalla propria volontà venga concesso un permesso di soggiorno per attesa occupazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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