Cronaca locale

Save the Food, 10 anni fra solidarietà e lotta allo spreco di cibo

Celebrata l'iniziativa di Cuki e Banco Alimentare: dal 2011 donate ai bisognosi 20 milioni di porzioni non consumate recuperate dalle mense aziendali. Il ministro Elena Bonetti: "Il tema delle nuove povertà è importante anche alla luce della pandemia che ha creato ulteriori disuguaglianze. Quello alimentare, prioritario, colpisce anche le generazioni più giovani”

Save the Food, 10 anni fra solidarietà e lotta allo spreco di cibo

"Il tema delle nuove povertà è importante anche alla luce della pandemia che ha creato ulteriori disuguaglianze. E quello alimentare, che è prioritario, è un tema che colpisce anche le generazioni più giovani”, ha detto il ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti, in collegamento telefonico per i dieci anni di attività del progetto Save the food realizzato da Cuki Save The Food e Banco Alimentare. "Oggi sprecare non solo non è giusto, ma non è nemmeno conveniente. Ecco perché investire in percorsi di recupero e del dono vuol dire generare ricchezza e valore sociale - ha aggiunto - è importante quindi la leva della fiscalità per incentivare l'antispreco".

Un intervento che ha sottolineato questa giornata speciale dedicata alla lotta contro lo spreco alimentare caratterizzata da due momenti che si sono tenuti nella Scuola di Cucina della rivista La Cucina Italiana.
La tavola rotonda “10 anni insieme contro lo spreco alimentare” con il ministro Bonetti, l’onorevole Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge 166/2016 contro lo spreco alimentare, Marco Lucchini segretario generale di Banco Alimentare, Corrado Ariaudo e Carlo Bertolino, rispettivamente ceo e responsabile marketing e Csr di Cuki Cofresco, Maria Luisa Parmigiani responsabile sostenibilità Unipol Group e direttrice della Fondazione Unipolis, Paolo dell’Oca portavoce della Fondazione Arché.

E l’iniziativa la “Staffetta per gli Altri” che ha visto gli allievi del 4° anno dell’Istituto Alberghiero Paolo Frisi di Milano preparare pasti da consegnare al Banco Alimentare per essere distribuiti agli enti caritativi, coadiuvati da dirigenti d’azienda, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo come Luca Bianchini scrittore di best-seller, sceneggiatore di film e speaker radiofonico, Fabio De Santis Hr manager di Alstom, l’attrice Linda Messerklinger, il compositore e pianista Alessandro Martire, Maria Luisa Parmigiani responsabile sostenibilità Unipol Group, direttrice della Fondazione Unipolis, Simone Tempia redattore, autore, scrittore e critico, Andrea Zalone attore, doppiatore e autore televisivo, Fabio Zaffagnini, founder e general manager Rockin’1000.

Dal 2011 l’iniziativa ha consentito il recupero del cibo non consumato dalle mense aziendali e redistribuito in perfette condizioni igieniche e di conservazione e ad oggi sono 20 milioni le porzioni donate ai bisognosi.
“Questi dieci anni di collaborazione con la Fondazione del Banco Alimentare nella realizzazione del progetto Cuki Save The Food - ha spiegato Corrado Ariaudo - ci hanno progressivamente indotti all’attenzione verso la responsabilità sociale e sensibilizzati sull’importanza dell’economia circolare, condizionando positivamente il pensiero alla base delle decisioni aziendali orientate a contrastare lo spreco alimentare. Tutti noi in Cuki consideriamo questo progetto e la collaborazione con Banco Alimentare un responsabile impegno etico che ci consente di restituire alla comunità una parte della fiducia e dell’apprezzamento che il mercato e i consumatori da sempre e quotidianamente assegnano ai nostri prodotti e al nostro lavoro”.

“Siamo grati a Cuki per questa preziosa collaborazione, consolidata da anni - ha sottolineato Marco Lucchini -. I loro contenitori, garantendo una adeguata conservazione nel trasporto dei cibi, sono per noi un supporto fondamentale e ci permettono di recuperare grandi quantità di alimenti e ridistribuirle, attraverso le strutture caritative convenzionate, a chi ha più bisogno. Ci auguriamo che altri seguano l'esempio di Cuki, permettendoci così di avere ancora più capacità di recuperare cibo e di ridurre gli sprechi, e che le aziende che aderiscono a Siticibo diventino sempre di più. Si tratta di un gesto semplice ma di grande importanza per le persone in difficoltà”.

Per aderire a Siticibo, scelta di di responsabilità sociale senza oneri per l’impresa, è sufficiente attenersi alla procedura che ne assicura la corretta conservazione in attesa del quotidiano ritiro da parte dei volontari del programma. Le aziende aderenti al programma non incorrono in spese aggiuntive ed eliminano, invece, l'onere economico e organizzativo dello smaltimento delle derrate in eccesso.Tutte le modalità di adesione su www.

bancoalimentare.it/it/cuki-save-food

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