«Scacco al rischio» In mostra 700 anni di assicurazioni

Esposti alla Sala del Grechetto libri, polizze e manifesti dal Medioevo a oggi. Le tappe in Italia e in Europa

Lucia GalliPer i greci di Atene c'erano gli eranoi: di fronte al pericolo ci si autotassava. I romani puntavano sulle sodalitates. L'idea, però, di poter assicurare una merce contro l'imprevisto è nata con la stessa natura del rischio. Eppure se oggi tutti puntiamo al corretto rapporto fra bonus malus, non furono i latini ad inventarsi il concetto di assicurazione e di premio. Per arrivare a questo canone si deve attendere il Trecento e le grandi imprese navali. Contro onde e marosi, allora sì che fu il caso di imbarcarsi con le spalle scoperte. Per scoprire questo e molto altro sul mondo del rischio e delle assicurazioni, basta invece andare in Biblioteca. Sì, alla Sormani dove, da domani al 9 aprile, una curiosa mostra, un unicum nel genere, ripercorre 700 anni di storia dell'assicurazione. L'esposizione si snoda lungo gli spazi dello scalone della sala del Grechetto ed ha un titolo eloquente: «Scacco al rischio - Fortuna, sventura, calcolo nell'assicurazione dal Medioevo ad oggi». Curata da Marina Bonomelli e Claudia Di Battista, la mostra gode del contributo di fondazione Cariplo ed è organizzata, oltre che dalla Sormani, dalla fondazione Mansutti che conserva, in città, una collezione specialistica unica al mondo. Libri, polizze, targhe e manifesti: in tre tappe espositive, ecco un viaggio che, dalla Firenze di Giotto e Petrarca, passa alla Spagna per arrivare, alla fine del 1500, in Olanda e in Inghilterra, le due «patrie» del concetto di assicurazione moderna. Dal Medioevo e dall'archivio di Stato di Genova, arriva la polizza di assicurazione più antica a noi pervenuta: a stilarla fu un notaio genovese nel 1343 perché a quell'epoca il ceto mercantile aveva raggiunto una notevole potenza e i rischi dei viaggi oltremare cominciarono ad essere messi in conto. «Questa pratica spiegano le curatrici - si diffuse per tutto il Quattrocento, al punto da diventare vitale per il commercio». Nella seconda sezione, dedicata all'età moderna si analizza l'iter che portò alle prime leggi sulle assicurazione. Nascono così i primi trattati: in mostra si possono ammirare, fra gli altri, il Consolato del mare nell'edizione veneziana del 1549, il Tractatus De assecurationibus nell'edizione di Pietro Santerna del 1552, il De mercatura di Benvenuto Stracca del 1622. Significativa è l'equiparazione che si fa di merci e schiavi nell'Ordonnance de la Marine: promulgata da Luigi XIV nel 1681, vieta l'assicurazione sulla vita delle persone ma si permette invece di assicurare gli schiavi, non diversi dal carico trasportato. Nella terza parte, l'età Contemporanea e l'affermazione dell'attività assicurativa: a gestirla non più i singoli, ma compagnie che allargarono il campo del rischio oltre a quello delle spedizione marittime.

Ci si assicura d'ora in poi contro l'incendio e sulla vita e poi su furto, infortuni, malattie, responsabilità civile e i trasporti. Nel Novecento, le compagnie assicuratrici coinvolsero i maggiori artisti dell'epoca per farsi pubblicità: in mostra c'è una selezione di manifesti firmati da Boccioni, Dudovich, Metlicovitz, Hohenstein e Mucha.

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