Due modi di vedere le cose. Scende per primo il sindaco, Giuliano Pisapia: «É stato un incontro positivo, lungo e costruttivo». Mezz'ora dopo escono dal portone di via Filodrammatici i sindacati, parla per tutti l'esponente della Cgil, Giancarlo Albori: «Un incontro insoddisfacente». Anzi. «Molto insoddisfacente. Dal sindaco ci aspettavamo risposte, invece persino sulla questione dei tagli al Fus (fondo unico per lo spettacolo) si è limitato a dire che dipende dal Ministero. Ma conterà qualcosa il presidente della Scala? Sarà una battaglia lunga, non da fuoco di paglia». Ieri mattina sindaco e sindacati (compresa la Rsu che i vertici del teatro avevano provato a tenere fuori dal tavolo) si sono riuniti per circa due ore e mezza al Teatro alla Scala. All'ordine del giorno la discussione sul bonus integrativo che per il 2012 verrà riconosciuto solo al 50% (e solo grazie al recupero di 2 dei 4 milioni di deficit previsti a fine 2012) e sul dopo Lissner, visto che il sovrintendente dal 2015 dirigerà l'Operà di Parigi. C'era anche il Sovrintendente al tavolo, ma all'uscita è fuggito stizzito senza rilasciare dichiarazioni. «Non si capisce perchè non venga pagato al 100%, il costo della manodopera non è aumentato negli anni e il lavoro non è mai stato contestato» attacca Albori. Che ha chiesto invece l'istituzione di un Tavolo sulla trasparenza, «andiamo a fondo sugli sprechi prima di far pagare i buchi ai lavoratori, dai magazzini affittati a Pero a cifre spropositate all'ufficio promozione o la biglietteria a poca distanza dal teatro». Ma nelle assemblee dei giorni scorsi le denunce erano su sprechi più odiosi, maxi-stipendi, suite pagate a direttori d'orchestra stranieri. I sindacati hanno chiesto al sindaco di riportare al tavolo del cda la discussione sull'integrativo, ma il no è stato categorico. Pisapia anzi a fine incontro puntualizza che «in una circostanza generale di crisi e licenziamenti, andrebbe apprezzato lo sforzo di riuscire a garantire almeno il 50% del bonus». I lavoratori sono invece sul piede di guerra, ogni mossa è rinviata all'assemblea generale convocata per domani dalle 14 nella Sala Grande del Piermarini. Aria di sciopero? I sindacati battono sulla «battaglia lunga e strutturale». Nelle mini-assemblee dei giorni scorsi circolava anche l'ipotesi di forme di sciopero bianco a macchia di leopardo, ritardi di un'ora in montaggi e smontaggi delle scenografie per dire, metterebbero in difficoltà la programmazione.
Sulla futura gestione del teatro, Pisapia assicura che una decisione «arriverà in tempi brevi, il primo snodo è se ci dovranno essere due figure, sovrintendente e direttore musicale, o addirittura un ritorno alla triade come in passato, i due più il direttore artistico. Sarà una scelta condivisa e ho assicurato che non ci saranno pressioni della politica sui nomi». I sindacati sponsorizzano la triade, e insistono sul fattore tempo perchè «è già singolare avere un sovrintendente che nel frattempo va a scegliere il direttore del ballo per l'Operà», come a dire che ormai sarà concentrato a conquistare i talenti migliori per Parigi, e «le polemiche che sono già affiorate e rischiano di esplodere a breve rovinano l'immagine del teatro».
Se il sindaco resta vago nei giorni scorsi almeno Roberto Maroni, candidato del centrodestra al Pirellone, è stato chiaro: «Il prossimo sovrintendente dovrà essere lombardo».
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