Ultim'ora
Bce: tassi giù al 3%. Stmati risparmi sui mutui per 140 euro l'anno
Ultim'ora
Bce: tassi giù al 3%. Stmati risparmi sui mutui per 140 euro l'anno

Scala, Pisapia ha steccato la prima

Due modi di vedere le cose. Scende per primo il sindaco, Giuliano Pisapia: «É stato un incontro positivo, lungo e costruttivo». Mezz'ora dopo escono dal portone di via Filodrammatici i sindacati, parla per tutti l'esponente della Cgil, Giancarlo Albori: «Un incontro insoddisfacente». Anzi. «Molto insoddisfacente. Dal sindaco ci aspettavamo risposte, invece persino sulla questione dei tagli al Fus (fondo unico per lo spettacolo) si è limitato a dire che “dipende dal Ministero“. Ma conterà qualcosa il presidente della Scala? Sarà una battaglia lunga, non da fuoco di paglia». Ieri mattina sindaco e sindacati (compresa la Rsu che i vertici del teatro avevano provato a tenere fuori dal tavolo) si sono riuniti per circa due ore e mezza al Teatro alla Scala. All'ordine del giorno la discussione sul bonus integrativo che per il 2012 verrà riconosciuto solo al 50% (e solo grazie al recupero di 2 dei 4 milioni di deficit previsti a fine 2012) e sul dopo Lissner, visto che il sovrintendente dal 2015 dirigerà l'Operà di Parigi. C'era anche il Sovrintendente al tavolo, ma all'uscita è fuggito stizzito senza rilasciare dichiarazioni. «Non si capisce perchè non venga pagato al 100%, il costo della manodopera non è aumentato negli anni e il lavoro non è mai stato contestato» attacca Albori. Che ha chiesto invece l'istituzione di un Tavolo sulla trasparenza, «andiamo a fondo sugli sprechi prima di far pagare i buchi ai lavoratori, dai magazzini affittati a Pero a cifre spropositate all'ufficio promozione o la biglietteria a poca distanza dal teatro». Ma nelle assemblee dei giorni scorsi le denunce erano su sprechi più odiosi, maxi-stipendi, suite pagate a direttori d'orchestra stranieri. I sindacati hanno chiesto al sindaco di riportare al tavolo del cda la discussione sull'integrativo, ma il no è stato categorico. Pisapia anzi a fine incontro puntualizza che «in una circostanza generale di crisi e licenziamenti, andrebbe apprezzato lo sforzo di riuscire a garantire almeno il 50% del bonus». I lavoratori sono invece sul piede di guerra, ogni mossa è rinviata all'assemblea generale convocata per domani dalle 14 nella Sala Grande del Piermarini. Aria di sciopero? I sindacati battono sulla «battaglia lunga e strutturale». Nelle mini-assemblee dei giorni scorsi circolava anche l'ipotesi di forme di sciopero bianco a macchia di leopardo, ritardi di un'ora in montaggi e smontaggi delle scenografie per dire, metterebbero in difficoltà la programmazione.
Sulla futura gestione del teatro, Pisapia assicura che una decisione «arriverà in tempi brevi, il primo snodo è se ci dovranno essere due figure, sovrintendente e direttore musicale, o addirittura un ritorno alla triade come in passato, i due più il direttore artistico. Sarà una scelta condivisa e ho assicurato che non ci saranno pressioni della politica sui nomi». I sindacati sponsorizzano la triade, e insistono sul fattore tempo perchè «è già singolare avere un sovrintendente che nel frattempo va a scegliere il direttore del ballo per l'Operà», come a dire che ormai sarà concentrato a conquistare i talenti migliori per Parigi, e «le polemiche che sono già affiorate e rischiano di esplodere a breve rovinano l'immagine del teatro».

Già hanno fatto scalpore le critiche del finanziere Francesco Micheli, ex cda della Scala, ai microfoni di Radio24: «dalla gestione Lissner («nel mondo ci prendono in giro») all'anno verdiano affidato a «maestri non da tripla A» all'allontanamento di direttori italiani «per rimpiazzarli con stranieri, facciamo finta, di talento».
Se il sindaco resta vago nei giorni scorsi almeno Roberto Maroni, candidato del centrodestra al Pirellone, è stato chiaro: «Il prossimo sovrintendente dovrà essere lombardo».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica