Scala, dalla Provincia un concerto in attesa dei fondi

Scala, dalla Provincia un concerto in attesa dei fondi

Non è ancora un sì ufficiale, ma sembra mancare proprio poco. Anche se tanti (3 milioni all’anno) sono gli euro che serviranno alla Provincia per rimanere nel board della Scala da rinnovare entro fine mese. Palazzo Isimbardi conferma l’intenzione di continuare a far parte del consiglio di amministrazione, ma il problema sono i tagli di bilancio in tempi di crisi. La risposta nei prossimi giorni anche se, ha spiegato il presidente Guido Podestà, «in ogni caso se diamo alla Scala, toglieremo ad altri». Ma è evidente che il pubblico da solo non ce la può fare «e per questo motivo è fondamentale che ci sia un maggior coinvolgimento dei privati». Già la caccia al socio o meglio al mecenate disposto a investire 6 milioni di euro per poter sedere al tavolo della più prestigiosa fondazione lirico-sinfonica del mondo.
Considerazioni fatte ieri a margine della presentazione di «150 anni di note diplomatiche», il concerto benefico a favore dell’Admo organizzato dalla Provincia e dal Consolato generale della Svizzera a Milano per celebrare il centocinquantenario dei rapporti diplomatici tra l’Italia e la Svizzera e in cartellone per il 24 giugno proprio alla Scala. Sul palco l’Orchestra della Svizzera italiana con il maestro Salvatore Accardo (nella foto). Alla presentazione di ieri il console generale della Svizzera Massimo Baggi, il direttore artistico dell’Orchestra della Svizzera italiana Denise Fedeli e il fondatore dell’Associazione donatori midollo osseo Renato Picardi. Quarantuno i maestri guidati dal direttore, appena ventottenne, Daniele Rustioni e grande attesa per il violino del maestro Accardo. Musiche di Gioachino Rossini (Guglielmo Tell, Ouverture), Niccolò Paganini (Concerto n.4 in re minore per violino e orchestra) e Felix Mendelssohn (Sinfonia n. 4 in la maggiore opera 90 «Italiana»). Scopo dell’iniziativa la raccolta di fondi per l’Admo, una sorta di sequel del concerto di settembre agli Arcimboldi della Pfm con incasso devoluto al Centro assistenza minori, la struttura gestita dalla Provincia per accogliere i minori collocati dal tribunale in comunità.

«Un evento - spiega Podestà - che onorerà, nel migliore dei modi, i 150 anni i rapporti diplomatici tra la Svizzera e l’Italia in un momento in cui stanno indirizzandosi verso un punto di equilibrio teso a salvaguardare gli interessi di ciascuno». Per Accardo «la musica consente a tutti noi di comprendere quando finisce la propria libertà e inizia quella degli altri».

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