Scattano i controlli per il "coprifuoco". La città si adegua: solo sei le denunce

I dati diffusi dal Centro di monitoraggio permanente della prefettura

Scattano i controlli per il "coprifuoco". La città si adegua: solo sei le denunce

Rischia fino a 3 mesi di carcere il cinese di Arcore che, in barba ai divieti per contenere il Coronavirus, lunedì sera alle 19 (la chiusura era prevista per le 18) stava ancora tenendo aperto al pubblico il bar-tabacchi che gestisce a Carate Brianza. I carabinieri della stazione locale hanno proceduto alla chiusura forzata del bara e fatto uscire i quattro clienti che ancora si trovavano all'interno, quindi hanno denunciato in stato di libertà il cinese che ha violato l'ordinanza regionale di domenica.

Intanto dal Centro di monitoraggio permanente della prefettura arriva un primo report degli interventi effettuati dalle forze dell'ordine milanesi e dalla polizia locale lunedì proprio in relazione alle misure previste dall'autorità sanitaria nell'ordinanza a valenza regionale emanata domenica e che hanno colpito il cinese. Si tratta di sei violazioni accertate, tre rilevate dai carabinieri e altre tre dalla polizia locale. Un numero decisamente contenuto e che indica come i milanesi si siano attenuti scrupolosamente all'ordinanza regionale.

Segnalati quindi 18 interventi a supporto delle attività sanitarie e in tutto altri 25 di controllo dell'osservanza dell'ordinanza.

Del Centro di monitoraggio permanente istituito per l'emergenza Coronavirus, sempre a partire dal 23 febbraio, a palazzo Diotti, oltre alla prefettura fanno parte la polizia, i carabinieri, la guardia di finanza, l'esercito, la polizia locale, il Comune, la Città metropolitana, i volontari della Protezione civile, l'Azienda sanitaria territoriale, la Regione, la Croce Rossa, l'Atm e infine Trenord.

Lo scopo è quello di raccogliere le segnalazioni di eventuali problematiche applicative delle ordinanze adottate dalle autorità sanitarie; monitorare i provvedimenti adottati dalle autorità locali in seguito all'emergenza; verificare i servizi predisposti dalle forze dell'ordine e dalle polizie locali per assicurare il rispetto delle ordinanze; coordinare tutte le attività a livello regionale con il supporto delle prefetture lombarde; supportare la sala operativa della Regione; rilevare l'andamento dei servizi pubblici (in primis trasporti e igiene) infine gestire tutti quegli aspetti dell'emergenza non strettamente sanitari, segnalati ad esempio da consolati, organizzazioni sindacali, aziende pubbliche e private.

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