Cronaca locale

In scena il Novecento Omaggio a Savinio e allo show dadaista

Allo Strehler «Un nemico del popolo» di Ibsen Spettacoli al No'hma, Gerolamo e Triennale

Antonio Bozzo

Come lo fanno le donne? Non capiamo male, stiamo parlando di cabaret, mondo che sembra predominio maschile, ma non è. Ketty Capra, Cinzia Marseglia e Lucia Vasini (anche regista) lo dimostrano al Teatro Oscar, dal 31 gennaio al 2 febbraio, con «Quelle che piamente... fanno cabaret». Uno spettacolo che ripercorre le scene dal dadaismo (il Cabaret Voltaire: i suoi fracassi disturbavano Lenin, esule a Zurigo) al Derby di Milano, citando Marcello Marchesi, Gaber, Jannacci e interpretando testi contemporanei di Giovanna Donini. Da non perdere, al Gerolamo (1-2 febbraio), «La pianessa», con Lucia Poli (splendida attrice che viaggia verso gli 80 anni, sorella dello scomparso Paolo Poli) e il maestro Marco Scolastra al pianoforte. Si tratta di un omaggio allo scrittore e artista Alberto Savinio, con musica - in parte dello stesso Savinio - e voce recitante.

Gran spettacolo allo Strehler, dove va in scena (fino al 16 febbraio) «Un nemico del popolo», di Henrik Ibsen, interpretato e diretto da Massimo Popolizio in stato di grazia, con Maria Paiato (bravissima) nei panni di un uomo, il sindaco del luogo termale dove si svolge la vicenda, un conflitto che tocca in anticipo (il lavoro è del 1882) temi ambientali. Siete curiosi della storia acquatica di Milano? Ecco al No'hma, a ingresso gratuito anche il 30 gennaio, la lettura scenica di Mario Cei di «Sull'acqua», testo di Michele Serra nel quale appunto si svelano i segreti delle acque che stanno sotto i nostri piedi, un bene universale simbolo di sacralità. Chi non ama la canzone francese? Dal 30 gennaio al 2 febbraio, al Teatro Verdi vediamo «Paris canaille», ultima produzione del Buratto, di Giangilberto Monti e Ottavia Marini. Un viaggio coinvolgente tra i canzonieri-canaglia, da Bruant a Gainsbourg, da Leo Ferré a Brassens, da Georges Moustaki e Charles Trénet all'ultimo maledetto, Renaud.

Nella raffinata stagione di Triennale Teatro Milano spicca «Bermudas» (31 gennaio-1 febbraio), spettacolo di danza del collettivo Mk Italia, fondato e diretto dal Leone d'argento Michele Di Stefano insieme con Biagio Caravano. In scena, un numero variabile di interpreti, da tre a tredici; danzano coreografie ispirate alla teoria del caos, che forse spiega meglio di altre la complessità non risolta dei tempi moderni. Al Martinitt, teatro che si sta facendo conoscere per la programmazione di buone commedie gradite da un pubblico sempre più numeroso, va in scena «L'uomo perfetto» (30 gennaio-16 febbraio). Milena Miconi e Nadia Rinaldi lo cercano: d'altronde si sa che il mito del principe azzurro è duro a morire. L'uomo che non ha difetti, converrebbe costruirlo su misura, come si fa con i robot. Ma il rischio è che poi alla fine sarebbero le stesse donne a rifiutarlo, preferendo l'imperfetto cavaliere pronto a tradirle per una partita di calcio o un bicchiere con gli amici.

La regia è di Diego Ruiz, il testo di Mauro Graiani e Riccardo Irrea.

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