Mentre in consiglio comunale si accendeva lo scontro su di lui, l'«assessore in stand by» - come l'ha ribattezzato il consigliere Pdl Riccardo De Corato - era al Circolo della Stampa. Bruno Tabacci, nel rush finale da candidato alle primarie del Pd, alle 18 presentava il suo libro «Pensiero libero» accanto al finanziere Francesco Micheli e al presidente del Gruppo editoriale L'Espresso, Carlo De Benedetti. Che pure non gli fa grande pubblicità: «Confermo l'appoggio a Pierluigi Bersani» ha assicurato De Benedetti. Anche il sindaco Giuliano Pisapia, intervenuto in aula per chiarire di aver «molto apprezzato» che l'assessore un mese fa gli abbia restituito le deleghe per dedicarsi a tempo pieno alla campagna elettorale «anche se non era obbligato a farlo», gli gufa contro: «Il suo ritorno in Comune con tutta probabilità avverrà già lunedì prossimo» dunque dopo la sconfitta alla corsa come leader del centrosinistra. «Io personalmente - assicura - ho seguito il documento di assestamento di spesa per il 2012 che andrà in giunta» oggi, insieme finalmente al riavvio dei lavori di restyling del Teatro Lirico e al piano per Sogemi. «Voglio assicurare tutti che non c'è stata in nessun momento alcuna vacatio in un settore così importante, e a chi ci accusa di inoperosità rispondo che dal giugno 2011 al giugno 2012 abbiamo approvato 2.694 delibere».
Ma nella seduta convocata ieri su richiesta del centrodestra per fare il punto sulle deleghe e il funzionamento della giunta (anche dopo le critiche di Sel e Idv nelle scorse settimane e dopo tre consigli sconvocati per assenza di delibere), Pdl e Lega partono da Tabacci per lanciare un allarme per i mesi a venire. «Se anche gli altri assessori manterranno la stessa coerenza elogiata da sindaco e capogruppo del Pd - attacca il capogruppo del Carroccio Alessandro Morelli - vuol dire che chi si candiderà a regionali o Politiche si autosospenderà temporaneamente per tornare a marzo? Milano non è una giostra su cui si sale e si scende a piacere». Anche se «dell'assessore alle tasse non abbiamo sentito la mancanza».
Non è un mistero che tra giunta a consiglio passando per l'incarico di direttore generale occupato da Davide Corritore, ci sia una grande fibrillazione. Ambizioni che portano al Pirellone o a Roma, e distolgono dall'amministrazione di Palazzo Marino. Assicura di essere concentrato solo sulla Cultura milanese l'assessore Stefano Boeri. Si vedrà. Con la valigia pronta ci sarebbero il vicesindaco Maria Grazia Guida, scalpitano (appunto) Corritore, il Capo di gabinetto Baruffi, l'assessore De Cesaris, l'aula del Palazzo sta stretta alla Pd Marilisa D'Amico, deve decidere del proprio destino anche la capogruppo Carmela Rozza. Che difende Tabacci dagli attacchi di Pdl e Lega: «Ha avuto la dabbenaggine di sospendersi dall'incarico, non mischiando i ruoli».
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