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Scontro col presidente di commissione Monguzzi sulle «vere cause» delle dimissioni

Dimissioni incomprensibili, reazioni scomposte, prospettive politiche oscure. Il caso di Ada Lucia De Cesaris sta terremotando il centrosinistra milanese e non accenna a placarsi.

La vicesindaco ieri ha cercato in tutti i modi di dare una versione convincente di questa spaccatura con la maggioranza, evocando un clima elettorale che avrebbe determinato «difficoltà nel condividere strade e obiettivi». È chiaro che nessuno crede che un passo tanto grave sia da ricondurre solo al banale casus belli del l'area cani al parco di Santa Giu l ia . Per De Cesaris, tuttavia è stato «importante» che riguardo «una scelta simbolo del modo di amministrare di questa Giunta, una parte dell'aula decida di votare in un certo modo». Lo ha vissuto come «una dimostrazione di sfiducia», tanto da farle intendere «di non essere più parte di un percorso comune». Le ricostruzioni dell'ormai ex vicesindaco non hanno fatto altro che alimentare nuove polemiche. Il capogruppo del Pd Lamberto Bertolè ieri ha manifestato forte perplessità: «Elementi di contrasto - ha detto - non li capisco e non li vedo. Credo che tutto si possa dire tranne che il Pd non abbia sostenuto le politiche urbanistiche». Su facebook, poi, sono volati gli stracci con il consigliere Carlo Monguzzi, presidente della commissione Ambiente di Palazzo Marino. «Continua a raccontare le palle che vuoi», «le palle le racconti te», questo il tono del confronto fra De Cesaris e Monguzzi, che ha scritto: «Fosse l'area cani saremmo su scherzi a parte, se il problema fosse il rapporto col gruppo del pd siamo nella totale irrealtà». «Caro Carlo - la replica - hai barattato un simbolo della nostra amministrazione, della partecipazione, un parco che i cittadini si sono disegnati, dopo anni di sequestro, buttando via denaro pubblico per fare un accordo con la destra. Ecco, io sono diversa. «Ma smettila - ha concluso il consigliere dopo vari scambi polemici - racconta perché ti sei dimessa per davvero».

Tutta questa vicenda, con gli inevitabili strascichi, suscita grande nervosismo in tutto il centrosinistra e in particolare nei candidati alle primarie: «Gli avversari sono fuori - scrive il deputato del Pd Emanuele Fiano - Serve la competenza di tutti. Milano sarà la battaglia amministrativa fondamentale del 2016. Per Milano per il paese e per il centrosinistra. Servono cuore, cervello e orecchie a terra per mettersi in sintonia con il nostro popolo. Le energie spese per questioni interne sono un danno».

«Basta con queste strane polemiche incomprensibili ai più - conviene l'altro candidato, l'assessore al Sociale Pierfrancesco Majorino - andiamo avanti, gli avversari non sono dentro il centro-sinistra, semmai nel centro destra che sta trovando vigore grazie a queste fibrillazioni».

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