Scontro Forza Italia-Lega sui vertici della Fiera spa

Maroni vorrebbe sostituire Pazzali con Peraboni E la forzatura fa litigare i partiti del centrodestra

Scontro Forza Italia-Lega sui vertici della Fiera spa

«Non si è trattato di una bocciatura del bilancio, ma solo del rinvio di una settimana della sua approvazione». Taglia corto sulle polemiche Benito Benedini, il presidente della Fondazione Fiera che con il 62 per cento controlla Fiera spa che ha spostato a domani i risultati 2014 per valutare possibili rettifiche di asset. Nessuna preoccupazione nemmeno per il calo sui mercati. «La Borsa è ovviamente sensibile - ha aggiunto ieri Benedini - e magari sarà pronta a reagire positivamente». Ipotesi di ricapitalizzazione? «Non è ancora stata presa in considerazione dal comitato esecutivo della Fondazione, ma se ci fossero le circostanze previste dal codice civile e quindi perdite superiori a un terzo del capitale netto, gli organismi saranno chiamati a decidere», ha spiegato all'Urban center alla premiazione del concorso della Fondazione per giovani creativi «Make your mark in Milan». Primo premio e 20mila euro al progetto «Palinsesto» di Andrea Zecchetti, Francesco Nobili e Alessandro Vigoni, secondo ex aequo ad «at.mo.SFERA» di Marta Bianchi, Annalisa Romani, Lorenzo Meyer e Anna Merici e «Radici» di Marco Cattivelli e Ilaria Rimondi.

Considerazioni su un bilancio, quelle di Benedini, che diventa uno spartiacque per il destino della spa Fiera che con la sua approvazione dovrà rinnovare i vertici. Una partita su cui è ormai scontro aperto tra la Lega e Forza Italia a cui non piace la forzatura del governatore Roberto Maroni che ha già presentato la richiesta del potentissimo presidente della Camera di commercio Carluccio Sangalli che vorrebbe spostare la coppia di vertice della Fondazione formata dal presidente Benedini e dal direttore generale Corrado Peraboni alla spa. «Ma con nemmeno il 7 per cento - ha reagito qualcuno - Camera di commercio non vorrà mica decidere presidente e amministratore delegato». «A meno che non sia Maroni a nascondersi dietro Sangalli», aggiunge un altro forzista. Non è infatti un mistero che a Maroni e alla Lega non dispiaccia la promozione di Peraboni (manager, ma ex parlamentare del Carroccio), anche se la posizione di Fi è di confermare Pazzali al vertice e magari assegnare la vice presidenza all'ex europarlamentare Licia Ronzulli. «Ma allora - dicono i Fratelli d'Italia - ci sono anche gli onorevoli Paola Frassinetti e Carlo Fidanza». Nelle prossime ore sarà lo stesso Silvio Berlusconi a occuparsi del dossier telefonando direttamente a Maroni, visto che a domanda precisa su Peraboni, ieri Benedini si è lasciato scappare che alla spa «servono persone molto capaci anche nell'ottica di uno sviluppo di Fiera Milano sotto il profilo internazionale». Il perfetto identikit di Peraboni. «Mi dispiacerebbe - ha aggiunto confermando l'investitura - perderlo alla Fondazione». Anche perché in ballo ci sono progetti importanti come la riqualificazione dei padiglioni al Portello dove potrebbe nascere lo stadio del Milan, ma anche il milione di mq a Expo finita e il cui bando è andato drammaticamente deserto. Mentre in procura c'è il faldone sull'esposto che imbarazza Benedini sul contratto di consulenza con Manutencoop.

Un risiko di poltrone in cui c'è anche Ferrovie nord dove potrebbe spostarsi il segretario generale della Regione Andrea Gibelli per lasciare il posto all'ex presidente Sea e Alitalia Giuseppe Bonomi. In cambio a Fi andrebbe il vertice di Pedemontana per Stefano Maullu.

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