Se il videogioco è un lavoro Mostra di idee per le aziende

Se il videogioco è un lavoro Mostra di idee per le aziende

Per una volta gli studenti potranno giocare ai videogames senza fingere di seguire la lezione. La Statale dedica la giornata ai giochi elettronici: «New Videogames Designers 2014» oggi occupa il cortile d'onore dell'università per un pomeriggio in cui sarà possibile testare alcuni dei giochi più famosi del momento e magari trovare un finanziatore.
Tra gli eventi previsti c'è anche l'esposizione-concorso dei prototipi di videogiochi realizzati dagli studenti dei corsi «Online Game Design» della Statale e «Videogame Design e Programming» del Politecnico. La competizione, l'unica parte della manifestazione di domani che si ripete da quattro anni, è rivolta al pubblico degli appassionati, ai giovani che sognano di realizzare il prossimo titolo che sbancherà il mercato, ma soprattutto alle aziende a caccia di nuovi prodotti. Un'occasione da non perdere, dunque, non solo per il suo carattere ludico, anche se quello non è secondario: nel cortile dell'ateneo sarà possibile testare alcuni dei titoli più famosi del mondo. Ci saranno Watch Dogs, Assassin's Creed, Sbk 14, Lone Wolf, In Space We Brawl, Motogp e molti altri.
Ci saranno anche aree di orientamento studenti con focus sul settore, giochi dal vivo, performance di vario genere e mostre d'arte. E dal 24 e 26 ottobre l'ateneo parteciperà anche al «Milano Games Week» in partnership con l'Associazione Editori e Sviluppatori videogiochi italiani.
«La manifestazione - gongolano all'università - sancisce il ruolo di primo piano assunto dalla Statale nell'area videoludica, in pochissimi anni infatti il laboratorio dell'ateneo impegnato in questo settore, il Playlab for innovation in games (Pong) e i prototipi sviluppati dai corsi alla Statale e al Politecnico hanno attirato l'attenzione di nomi importanti dell'industria videoludica e delle associazioni di settore». Non a caso il prossimo anno alla Statale parte una laurea magistrale in videogames con partner Ubisoft, colosso francese del settore che opera in 17 Paesi. E si tratta di un'ottima notizia per il mondo universitario sempre a caccia di fondi: secondo i dati riportati dall'Aesvi si parla di un mercato da 70 miliardi di dollari all'anno e in Italia siamo tra i primi consumatori al mondo di questi prodotti, ma tra molto più indietro come creatori.
Come ha ricordato Goffredo Haus, direttore del dipartimento di Informatica, non è un settore da sottovalutare: «I numeri sono simili a quelli del petrolifero». Però essendo ludico, non sembra avere la stessa considerazione. Anche se un esempio come la Giochi Preziosi dovrebbe suggerire qualcosa, soprattutto se sommato alle cifre delle vendite di alcuni titoli come Assissin's Creed.


Alla Statale si è aperto un altro portone, dopo che il Pong aveva aperto una porticina: molti suoi allievi hanno ora un impiego soddisfacente in diverse realtà del settore. Nella maggior parte dei casi sono entrati in una delle piccole aziende di programmazione nate negli ultimi anni per poi passare alle multinazionali come Ubisoft. Tra le poche che ancora assumono.

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